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Pollica si ferma per Angelo Vassallo, omicidio sindaco ancora avvolto nel mistero

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Non c’è ancora nessun colpevole quattro anni dopo l’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica-Acciaroli ucciso con nove colpi di pistola nella notte tra il 4 e il 5 settembre del 2010 mentre rientrava a casa.

Tante le piste battute da magistratura e forze dell’ordine, dalla criminalità organizzata al controllo degli appalti al traffico di stupefacenti, ma a quattro anni di distanza la verità sull’assassinio del ‘sindaco pescatore’ sembra ancora lontana. Oggi è la giornata del ricordo a Pollica ma anche in altre realtà della Campania. Dario Vassallo, fratello di Angelo è a Casal di Principe la terra raccontata da “gomorra” per commemorare la figura del sindaco pescatore (come veniva soprannominato Angelo Vassallo).

A Pollica, invece, al campo sportivo, ore 16:00, in occasione dell’anniversario dell’uccisione del sindaco Angelo Vassallo sarà inaugurato il centro polifunzionale sportivo di Pollica intitolato allo stesso Vassallo. Subito dopo la partita ”Con la speranza nel cuore”, incontro tra la nazionale italiana parlamentari e la selezione attori e giornalisti Rai.

Successivamente la messa alla Chiesa di Acciaroli. Una inaugurazione speciale, alla quale partecipano la moglie e i figli di Angelo Vassallo. ”Oggi, il Comune di Pollica e la famiglia Vassallo consegneranno alla cittadinanza un’opera pubblica particolarmente importante – spiega Stefano Pisani, primo cittadino di Pollica – Non è una scelta casuale. Il nostro impegno continua ad essere quello che era l’impegno di Angelo: lavorare per la crescita del territorio, con gesti concreti. Tra l’altro, un centro sportivo vuol dire sempre promozione tra i giovani del rispetto delle regole e dei valori dello sport, che alla fine significano rispetto della legalità”.

Le iniziative di Pollica serviranno per raccogliere fondi per Emanuele Scifo il ragazzo salernitano costretto da una feroce malattia ad un trapianto multiplo di organi in America ed alla ricerca di fondi per sostenere l’intervento che potrebbe salvargli la vita.

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