I manifestanti, diverse centinaia, sono ancora in strada attuando blocchi, anche con cassonetti dell’immondizia, e rendendo impossibile poter accedere alle rampe della tangenziale.
Dopo aver attuato un presidio in via Cinthia, a poca distanza dal luogo nel quale è stato ferito mortalmente il 17enne, è nato un vero e proprio fiume di gente che ha attraversato le strade del Rione Traiano, dove abitava Davide, che si è poi diretto nuovamente in via Cinthia, trafficata arteria stradale che conduce allo stadio San Paolo e dove si trova anche il commissariato di polizia di zona.
“Deve marcire in carcere, non deve avere un’ombra di pace per tutta la vita”. Ha detto con la voce rotta dal pianto Flora, la mamma di Davide. La donna ha guidato sotto una pioggia battente il corteo di protesta al Rione Traiano. Al suo fianco il fratello del giovane, Tommaso. “I delinquenti sono loro, dovrebbero tutelarci. Quel carabiniere deve pagare”. Poi si rivolge rivolge idealmente al militare che ha sparato a Davide “Cosa hai provato quando l’hai ucciso? Ti sei addormentato la notte?”.”Lasciatelo a noi per dieci minuti”.
Tante le madri vestite di bianco con i bambini. Alcuni intonano cori contro le forze dell’ordine, altri invocano giustizia. La mamma del giovane, che durante il corteo ha avuto un lieve malore ed è stata accompagnata per qualche minuto al bordo della strada. Il corteo ha poi sostato davanti alla caserma dei carabinieri del Rione Traiano davanti alla quale si è schierato un cordone di polizia in assetto antisommossa.
C’è stato un faccia a faccia durante il quale gli organizzatori della protesta sono riusciti a tenere calmi i manifestanti. La presenza sul luogo ha voluto essere, hanno spiegato gli organizzatori, “un segnale lanciato ai carabinieri senza ricorrere alla violenza”. Qualcuno ha mostrato sulla faccia dei poliziotti una foto con il volto del ragazzo ucciso.
Lungo il percorso il corteo ha incrociato due auto in borghese delle forze dell’ordine, una delle quali finita nel mirino di alcuni facinorosi che hanno preso a calci la vettura e sfondato il lunotto posteriore. Gli organizzatori della manifestazione, tra i quali uno dei fratelli della vittima, hanno preso le distanze dal gesto.
Fonte Repubblica.it
Davide Bifolco, l’amico Vincenzo Ambrosio: “Ma quale latitante! Sullo scooter c’ero io”
http://www.youtube.com/watch?v=PFJyENiACC0
Quante macchine di camorristi distruggono questi animali quando un ragazzino viene ucciso dalla camorra?