In un anno, lo scorso (interlocutorio sotto il profilo sportivo, dopo due stagioni vincenti), sono stati risolti due problemi con cui la Salernitana ha fatto i conti per troppo tempo. Il campo d’allenamento e il manto erboso del campo di gara.
Ottenuta una casa per consentire alla rosa di mister Menichini di avere una base stabile per tutto l’anno, risolto il problema del campo che diventava un pantano ogni qualvolta pioveva, sono venuti meno due degli alibi spesso chiamati in causa in passato da allenatori e giocatori.
Non ci sono più alibi. Ora la Salernitana deve solo pensare a lavorare e di settimana in settimana deve andare su qualsiasi campo a dimostrare che la società ha attrezzato una rosa in grado di sbaragliare la concorrenza. I risultati maturati nel primo turno, il pareggio di ieri tra due candidate al salto di categoria (Benevento e Catanzaro) lascerebbero intendere che una vera dominatrice del campionato non ci sarà e dunque la Salernitana potrebbe candidarsi a recitare un ruolo del genere.
Per farlo, avrà bisogno della presenza della proprietà, del lavoro quotidiano della dirigenza, del massimo impegno dei calciatori. Il sostegno del pubblico, nonostante il flop della seconda fase della campagna abbonamenti (prevedibile vista la formula scellerata scelta dalla Lega riguardo agli orari di disputa delle partite) ci sarà sia in casa che fuori (compatibilmente con le restrizioni stabilite dagli organi preposti). Ognuno per la sua parte, tutti dovranno dare il massimo per regalare alla Salernitana un palcoscenico più prestigioso di questa Lega Pro che, più che uno spezzatino, sembra uno stufato.
Fonte LIRATV