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Salerno: si chiude con successo l’edizione 2014 di Popol’aria,salotto politico-culturale

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Nonostante le pessime condizioni del tempo ed il repentino cambio di sede, numerosi sono stati i cittadini che hanno assistito alle due sessioni di dibattito di Popol’aria 2014, il salotto politico e culturale, ideato e organizzato dall’associazione Novapolis di Salerno, presieduta dall’avvocato Leonardo Gallo.

Sabato sera, nella cornice del Polo Nautico, gli ospiti che si sono succeduti sul palco hanno disegnato un quadro chiaro e netto di quella che è la situazione italiana, puntando l’attenzione su diversi aspetti della vita dei cittadini.

Con la moderazione del direttore di Telecolore Franco Esposito, il primo salotto ha visto gli interventi del consigliere regionale Luigi Cobellis, il giornalista ed editorialista di Libero Davide Giacalone, l’inviato di guerra de Il Giornale e di Mediaset Gian Micalessin ed il direttore di SalernoEconomy Ernesto Pappalardo. E proprio da Pappalardo è partito lo spunto per focalizzare la realtà del Mezzogiorno: “Il nostro Sud è quasi stato cancellato dall’agenda nazionale – ha confermato il direttore di SalernoEconomy – e non si tratta di essere affatto dei piagnoni. Ci sono 20 milioni di abitanti che non possono essere abbandonati, grandi sono le responsabilità delle classi dirigenti locali. Renzi ha tagliato al Sud miliardi e miliardi di euro in cofinanziamenti, che faranno la stessa fine dei fondi Fas”. Ancora più duro il commento di Giacalone: “Il Sud è sparito dall’agenda politica per colpa delle classi dirigenti meridionali che si sono succedute. Hanno fatto buchi mostruosi nei bilanci pubblici. Disastri che oggi delegittimano la questione meridionale. I meridionali hanno successo all’estero, ma se si rientra in Italia non c’è merito proprio per questo vizio originale”. Al vetriolo – poi – l’analisi di Micalessin: “In Italia la classe politica vincola il Paese, i giovani sono costretti ad andare all’estero per superare i lacci di tanta burocrazia. C’è una forbice enorme tra la classe imprenditoriale e la classe politica, incapace e inadeguata per consentire alla nazione di superare questa difficoltà. Nulla è stato fatto per l’industria negli ultimi 4 anni, non abbiamo voce in Europa, non sappiamo gestire l’afflusso dei migranti”.

Il secondo momento di riflessione di Popol’aria 2014 è stato invece incentrato sulle tematiche etiche. E qui, l’intervento di Beppino Englaro, padre dell’indimenticata Eluana, ha toccato la platea per la sua compostezza ma al tempo stesso grande determinazione nel portare avanti una battaglia in punta di diritto: “Eluana sapeva cosa significa la vita e la rianimazione artificiale. Un anno prima del suo incidente, aveva fatto visita ad una sua amica in quello stato, fu proprio lei che mi disse che quella vita era peggio della morte. Dopo il caso di mia figlia oggi gli italiani sanno che possono rivendicare i loro diritti anche per la decisione di fine vita. Gli italiani si sono svegliati ed oggi c’è una grande sensibilità rispetto a certe tematiche”. Analisi più tecnica quella del professor Luigi Melica, che in riferimento ai diritti ed ai doveri dei cittadini, ha ribadito: “Dal punto di vista costituzionale la nostra carta resta una delle migliori del mondo, scritta da grandi pensatori e statisti, frutto di un compromesso tra diverse ideologie. Almeno per quanto riguarda la prima parte, quella dei diritti. Mentre la seconda parte si doveva cambiare e ciò lo si sapeva già quando fu scritta, proprio per consentire di prendere decisioni con maggiore velocità. Nel caso di Eluana e dei diritti dei cittadini a rinunciare alle cure mediche, i nostri politici sono molto indietro rispetto al sentiment degli italiani”.

Il gruppo musicale “Se tanto mi dà tanto” (fiati) ha inframezzato i tre momenti di discussione in cui si sono confrontati gli ospiti. La manifestazione, che ha ricevuto il patrocinio morale della Regione Campania, della Provincia di Salerno, del Comune di Salerno e dell’Ept di Salerno, è stata diretta dall’avvocato Angelo Cennamo. Popol’aria 2014 è stata organizzata da Novapolis (novapolis.org), un’associazione salernitana (fondata nel 2008), senza alcuno scopo lucrativo o intendimenti politici; piuttosto – muovendo dallo slogan “Riprendiamoci la vita” – si propone fini seriamente culturali, di aggregazione, di coinvolgimento degli associati e di quanti non hanno strumenti per conoscere ed ascoltare da vicino e dal vivo personalità (non personaggi) che in genere sembrano inavvicinabili o lontane e confrontarsi con problematiche che toccano la vita concreta non solo dei soci ma anche di coloro che vivono le nostre realtà. È costituita da 250 da persone di tutte le estrazioni sociali e idee politiche.

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