Intanto Lotito in queste ore ragiona al tavolo dei grandi sulla riforma del calcio che arriva con un decennio di ritardo rispetto all’Europa. I punti della riforma riguardano tutti e Lotito sta scrivendo le pagine della rivoluzione pallonara. I club – E’ la licenza-Uefa il modello imprescindibile. Rose di 25 giocatori, un terzo dei quali provenienti da Settore giovanile e tesserati da almeno 3 stagioni.
Serie A – Ritorno a 18 squadre rispetto alle 20 attuali. Serie B – Saranno 20 le squadre del torneo di Serie B (oggi sono 22).
Lega Pro – E’ quella col più drastico ridimensionamento: dalle attuali 60 squadre si passa a 40. C’è chi dice 36. I tempi – Ovvio che il progetto non avrà esecuzione immediata.
Sarà un cambiamento graduale, da sviluppare entro il 2018, con la progressiva limitazione di promozioni, retrocessioni e ripescaggi.
Allenatori – Sarà tolto il vincolo del blocco del passaggio dei tecnici da un club a un altro nella stessa stagione. Poi ci saranno altre cose, la nomina del nuovo direttore generale (Michele Uva), questioni legate a multiproprietà, bunus Nazionali, diritti sportivi e conseguenze degli illeciti. Insomma tutti argomenti caldi e attuali proprio come quello della multiproprietà dove Lotito dovrà far prevalere le logiche di patron di Lazio e Salernitana o quelle della Figc?