Ha disertato il summit, invece, Gian Federico Vivado, l’imprenditore genovese proprietario dello stabilimento della Piana del Sele. Attraverso una nota, infatti, l’industriale ha comunicato di temere per la sua incolumità e ha preferito disertare il tavolo del Mise.
Un atteggiamento che ha mandato su tutte le furie i rappresentanti nazionali di Fim Cisl e Fiom Cgil. “Un ulteriore atteggiamento irresponsabile, che va nel senso di alimentare lo scontro con i lavoratori e del territorio”, ha spiegato Matteo Buono, il segretario generale della Cisl Salerno presente oggi a Roma. “E’ uno sgarbo istituzionale che non trova precedenti, atteso che la convocazione era stata preventivamente concordata e che lascia capire quale sia la volontà a proseguire un percorso lavorativo a Battipaglia e garantire il futuro a 112 operai”.
Per questo motivo il governo, durante l’incontro, ha proposto di riconvocare un tavolo con tutti i soggetti interessati nella vertenza, avendo già acquisita la disponibilità di Vivado, nella giornata di giovedì e di valutare l’ipotesi di accedere agli ammortizzatori sociali, garantendo che il Ministero sta lavorando anche per soluzioni diverse dall’attuale proprietà.
“I lavoratori sono stretti tra un atteggiamento ottuso di chi non indica prospettive industriali certe e l’assenza delle Istituzioni locali, a partire dalla Regione Campania”, ha detto Buono.
Poi, la stoccata a Severino Nappi, assessore regionale al Lavoro. “Evidentemente preferisce continuare a fare conferenze stampa e annunciare la creazione di posti di lavoro fantasma e non trova il tempo per essere presente al Ministero o di delegare uno dei suoi tanti dirigenti e funzionari”, ha affermato il sindacalista salernitano.
“Comportamenti di questo tipo danno l’idea di quanto distante sia la politica dalle esigenze reali e di come poco si comprenda l’importanza del ruolo rivestito. E’ per questo che sarebbe meglio che il presidente della Regione, Stefano Caldoro, affidasse ad altri la delega. Non vogliamo dare a Vivado e a chi lo ha garantito, compresa Alcatel e Regione Campania, alcun alibi ma capire quanti finanziamenti abbia ricevuto sino ad oggi e per quale motivo si sia ridotto a non poter assolvere le commesse che ha, perché forse non può comprare il materiale per mancanza di liquidità”.
Per questo i sindacati hanno annunciato un’assemblea con i lavoratori a Battipaglia proprio per giovedì prossimo. “Valuteremo le azioni migliori per scongiurare la mobilità di 47 lavoratori e anche, eventualmente, l’ipotesi di sottoscrivere o meno contratti di solidarietà e presentarci al Mise con una posizione definita , anticipando che nessun accordo potrà essere mai firmato senza le dovute garanzie del Governo”, ha concluso Buono. “
Abbiamo chiesto, nel caso di contratti di solidarietà, che l’azienda ci dica se sia disponibile ad anticipare la quota di competenza dell’Inps per evitare una riduzione significativa dello stipendio e coprire il periodo occorrente all’Istituto per la concessione dell’assegno e una partecipazione più diretta delle sigle sindacali nell’organizzazione del lavoro. Resta per noi fondamentale ripartire dall’accordo del 2010 e riaggiornarlo anche con nuovi partners”.