Le tre vittime, un sardo e due campani, liberi professionisti, temporaneamente residenti a Verona per motivi di lavoro, da semplici appassionati di calcio, avevano pensato di trascorrere la serata allo stadio. Per questo avevano acquistato i biglietti per un settore dello stadio solitamente destinato ai tifosi locali. Benché non avessero addosso segni distintivi di alcun genere, tantomeno riferibili ad una squadra di calcio, la loro presenza non è passata inosservata, forse per il loro accento meridionale. Alcuni ultrà dell’Hellas hanno seguito i tre mentre si apprestavano ad entrare nello stadio e dopo averli affrontati hanno chiesto loro da che città provenissero.
I malcapitati sono rimasti in silenzio, sorpresi e impauriti per una minaccia che non riuscivano a comprendere, prima che venisse sottratto loro i biglietti d’ingresso e poi colpiti dagli indagati con calci e pugni. Le vittime hanno denunciato ieri l’ accaduto alla Digos che, grazie alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, ha identificato i presunti responsabili, i quali, stamani, sono stati prelevati dalle rispettive abitazioni. Si tratta di due noti ultras della “Curva Sud”, uno di 25 anni residente in provincia ed uno di 21 anni residente in città, entrambi già sottoposti in passato al cosiddetto Daspo per analoghi episodi di violenza durante le partite dall’Hellas Verona. Uno dei due è stato più volte denunciato per rissa, minacce, lesioni personali. Ora sono accusati di rapina aggravata e lesioni personali.
Oltre ai due la Digos ha portato in Questura un diciassettenne, riconosciuto tra gli aggressori; vista la minore età e per il fatto di essere incensurato, seppur noto per la sua militanza nei gruppi ultrà dell’Hellas Verona che si interfacciano con le locali compagini della destra radicale, è stato denunciato e, in accordo con il Tribunale per i minorenni di Venezia, rilasciato e affidato ai genitori. Per tutti e tre il Questore di Verona Danilo Gagliardi ha avviato il procedimento amministrativo per vietare l’accesso allo stadio. Nel frattempo la polizia sta svolgendo accertamenti per identificare il resto degli aggressori.