Prima si fa del male, subisce gli avversari e poi reagisce. Lo fa con una cattiveria agonistica senza precedenti. Il compito di Menichini ora è quello di spalmare questa intensità su tutti i novanta minuti cercando di evitare cali di tensione ed errori grossolani. Le amnesie di Varrelliana memoria potevano costare caro alla squadra granata. Finora ci hanno messo una pezza i vari Negro, Mendicino e Favasuli. Ora bisogna tirare fuori il meglio da tutti a cominciare dal pacchetto arretrato sotto accusa per i troppi gol incassati. La gara con la Vigor Lamezia e poi la trasferta di Ischia. Il ciclo si chiude con la sfida con il Melfi il 27 settembre. In mezzo a questo toutr de force ed all’ipotesi turn over c’è la gara che arriva il giorno prima di San Matteo. Domenica Salerno sarà in festa per il Santo Patrono, quale migliore occasione per regalarle un’altra vittoria? Del resto, da qualche anno in qua San Matteo porta bene ai granata e la ricorrenza coincide, anche con un giorno d’anticipo sulla processione, quasi sempre con un successo. Così sia anche per quest’anno.
Salernitana: una vittoria per San Matteo
Alla vigilia di San Matteo la Salernitana cerca il secondo acuto stagionale lontano dall’Arechi. Una vittoria in Calabria alimenterebbe l’entusiasmo e potrebbe produrre la prima importante volata. Per la squadra di Menichini quello di sabato è il quarto esame perché finora, questa squadra, ha convinto solo a metà. 7 gol fatti e 5 subiti, gioco ad intermittenza e reparti ancora da registrare. Rimandata sul piano del rendimento e della continuità di gioco la Salernitana è stata promossa a pieni voti sul fonte del carattere, delle motivazioni, della grinta. Una squadra che non si arrende mai capace di riacciuffare in pochi minuti partita e risultato. Ama la rimonta questa Salernitana, sembra quasi masochista.
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