Con i fondi del PAC – fondi ministeriali – il Comune di Eboli ha intercettato risorse – circa 450mila euro – con cui sopperire all’assenza totale della Regione Campania, che ha letteralmente abbandonato i più deboli, con conseguenze drammatiche per le politiche sociali.
Con il Piano di Azione e Coesione si potenziano, dunque, i servizi rivolti all’infanzia e potrà essere garantita l’apertura degli asili nido in tutti i comuni del Piano che hanno previsto questa tipologia di servizio per i bambini fino a tre anni.
Nel frattempo, lo scorso 15 settembre, presso l’Ufficio di Piano ad Eboli, si è svolto un incontro, al quale hanno preso parte, insieme al nostro Piano di Zona, gli Ambiti Territoriali S5, S6, S8, N12, N32.
Le preoccupanti condizioni in cui versano le politiche sociali sono state oggetto della discussione, dalla quale è emersa l’impossibilità oggettiva dei singoli comuni di poter dare risposta a tutti i cittadini, in assenza di un cambio di registro da parte della Regione Campania.
Un vero e proprio grido di allarme è stato lanciato dagli amministratori comunali presenti, affinché non vengano interrotti i servizi sociali essenziali.
All’esito dell’incontro è stato stilato un documento, con il quale si chiede alla Regione Campania di avviare confronti periodici tra Regione e Uffici di Pianoper condividere difficoltà e soluzioni inerenti i tempi, il riparto delle risorse ordinarie e di quelle comunitarie e la programmazione.
Si chiede, inoltre, di effettuare congiuntamente la programmazione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e del Fondo per le Non Autosufficienze. A tal proposito, in particolare, è stata espressa l’esigenza di poter disporre delle risorse destinate a tali fondi entro il 31 marzo di ciascun anno di riferimento, in modo tale da poter programmare correttamente le attività da svolgersi in riferimento ad almeno due anni.
Si attende ancora, poi, il riparto definitivo del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali per l’anno 2014, oltre che la certezza del riparto per l’anno 2015 entro il prossimo mese di marzo.
E ancora, è stata avanzata la richiesta di procedere finalmente al trasferimento delle risorse relative alle scorse annualità – ancora bloccate – e di quelle relative al Fondo per le Non Autosufficienze, al fine di poter continuare a garantire l’assistenza domiciliare alle persone anziane e ai disabili.
“I fondi del Piano di Azione e Coesione – spiega il Sindaco di Eboli Martino Melchionda – che il nostro piano di zona è riuscito ad aggiudicarsi, ci consentono di consolidare alcuni fondamentali servizi in un contesto regionale drammatico, che vede l’indebolimento delle risorse da destinare ai piani sociali di zona per la programmazione di attività di fondamentale rilievo. Un buon risultato che premia il nostro lavoro, e ci permette di intercettare risorse utili.
Al contempo, però, va ribadita l’impossibilità oggettiva dei comuni di poter dare risposta a tutti i cittadini, in assenza di un cambio di registro immediato e radicale da parte della Regione Campania.
Stiamo vivendo serie difficoltà – incalza il primo cittadino – le fasce più deboli della popolazione attendono risposte, e le chiedono alle istituzioni a loro più vicine.
E noi amministratori, a causa di una Regione sorda ai problemi, che ha dimenticato totalmente i servizi sociali, non siamo nelle condizioni di poter rispondere ai disagi socio economici delle famiglie, se non a costo di enormi sforzi.
Serve un cambiamento di rotta decisivo, le politiche sociali devono tornare in cima alle priorità politiche regionali”.
“Piena soddisfazione – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Annarita Bruno – per il risultato raggiunto: fondi ministeriali pari a circa 450mila euro giungono per potenziare l’area infanzia.
Tuttavia, i comuni che si sono riuniti, lo scorso lunedì, insieme ai coordinatori degli Uffici di Piano, loro strumenti operativi nell’ambito delle politiche sociali, ritengono indispensabile l’apertura di un confronto serrato su questi delicatissimi temi, rappresentando l’impossibilità di continuare ad erogare i servizi in regime di proroga continua, senza alcuna certezza sulla effettiva disponibilità delle risorse finanziarie.
Occorre una forte assunzione di responsabilità in tal senso da parte della Regione Campania, in mancanza della quale potrebbe aprirsi finanche la prospettiva grave e devastante dell’interruzione dei servizi”.