Altre l’orario di arrivo è approssimativo, un terno a lotto poter usufruire di un altro autobus di linea. Una realtà che conoscono bene anziani e giovani della provincia di Salerno, le due fasce sociali che più ricorrono ai mezzi pubblici per spostarsi sul territorio. Un disagio che esiste dall’inizio del mese di settembre – con la nuova organizzazione – un’esasperazione arrivata ai limiti. “Ci vogliano rottamare.
Va tutto come stabilito da Renzi. E ora ci tolgono anche il servizio di trasporto pubblico”, ha affermato Giovanni Dell’Isola, segretario generale della Fnp Cisl Salerno. “Di questo passo, in inverno è probabile che ci troveremo di fronte alla necessità di ulteriori aumenti e di nuovi ridimensionamenti di corse”.
La protesta porta la firma anzitutto dei pensionati, che mai avrebbero immaginato di essere interessati da tagli così forti, considerato il fatto che dell’autobus urbano non possono fare a meno. “Ci sentiamo abbandonati”, ha detto Dell’Isola. “Il numero delle corse diminuisce in maniera significativa, creando numerosi disagi a chi viaggia solitamente utilizzando il servizio di trasporto pubblico. Ad esempio, in alcune zone della città gli autobus passano solamente una o due volte al giorno, la mattina presto o tardi prima della chiusura del servizio, rendendo praticamente impossibile l’utilizzo dei pullman per le persone che non lavorano e intendono ritornare a casa dopo poche ore. Per carità, è cosa nota che sono stati tagliati i fondi.
Ma forse si poteva agire diversamente. Tanti lavoratori e pensionati – continua Dell’Isola – non sopportano più che gli amministratori si limitino a semplici slogan e modalità politiche inconcludenti. È arrivato il tempo di ripensare a progetti e politiche capaci di riorganizzare la vita pubblica e in grado di dare una risposta ai nuovi problemi della cittadinanza. Ormai il processo di rottamazione degli anziani interessa tutti i settori della vita sociale ed economica del nostro Paese con un susseguirsi di provvedimenti che fanno degli anziani una sorta fascia sociale di cui liberarsi al più presto”. ha concluso Dell’Isola.
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