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Amalfi, gli storici della carta in congresso il 25 e 26 settembre

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Dal 24 al 27 settembre gli storici della carta torneranno a riunirsi ad Amalfi – come già avvenuto nel 1969 in occasione del IX Convegno IPH – per partecipare alla fase finale del XXXII Congresso dell’IPH (Associazione Internazionale Storici della Carta). I congressisti, provenienti da Fabriano, dove avrà luogo la prima parte del Congresso biennale, renderanno noti i risultati degli studi e delle ricerche da loro effettuate nei rispettivi Paesi.

I relatori che parleranno della nobile arte di fabbricar carta ad Amalfiproporranno in video un’escursione attraverso le superstiti strutture proto-industriali della Valle delle Cartiere. Il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, che ha collaborato con Fabriano nell’organizzazione del Congresso in loco, consegnerà ai partecipanti una carpetta contenente, oltre alle informazioni turistiche e storiche di Amalfi, la traduzione in lingua inglese degli interventi dei relatori amalfitani e presenterà, inoltre, una brossura bilingue (italiano ed inglese), stampata per l’occasione, con articoli, saggi, alcuni inediti e stralci di notizie storiche sulla produzione di carta ad Amalfi.

L’analisi di alcuni manoscritti del 1400 ha rivelato, infatti, l’esistenza di  filigrane inedite  molto antiche. Un team di esperti, diretto dal giornalista Angelo Tajani, su autorizzazione dalla Curia Arcivescovile di Amalfi, ne sta curando la ricerca presso l’importante Archivio Diocesano,

La restauratrice e docente Roberta Delgado ed i professori Salvatore D’Amato e Giuseppina  Severino D’Amato hanno rinvenuto, tra le varie filigrane, un Re coronato con in  mano un giglio da una parte ed un falco nell’altra straordinariamente simile alla raffigurazione dell’Imperatore  Federico II di Svevia, così come è rappresentato nel De arte venandi cum avibus. Ora spetta all’analisi al microscopio ottico da effettuarsi con reattivi a base di zinco osservati in luce polarizzata, avvalorare l’indagine sull’impasto fibroso per determinare l’epoca e la provenienza geografica  del supporto cartaceo.

Se la “filigrana di Federico II”  avrà riscontri diagnostici, la storia della carta dovrà essere rimessa in discussione.

L’indagine è stata effettuata anche nell’Archivio Storico della Badia di Cava de’ Tirreni e degli Archivi di Stato di Salerno e di Napoli, dove sono stati rinvenuti reperti cartacei con filigrane del 1300.

Il Centro di Cultura e Storia Amalfitana che, anche a seguito del Protocollo di Amicizia stipulato tra i Comuni di Amalfi e Mino (Giappone), promuove “lo scambio di informazioni e di documentazione  mutuamente accumulate in merito alla produzione della carta tradizionale”, rinata ad Amalfi ad opera dei “cartari” Luigi Amatruda, Antonio Cavaliere e Nicola Milano, metterà a disposizione degli studiosi gli esiti delle ricerche in corso al fine di aggiungere ulteriori elementi di valutazione in ordine alla storia della “nobile arte” di fabbricar carta.

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