GLI OSPITI. A tenere a battesimo il libro, edito da Opera Edizioni, ci saranno il senatore Alfonso Andria e il giornalista de “La Repubblica” Eduardo Scotti, pioniere del “Museo dello Sbarco” di Salerno, oltre ovviamente all’autore. A impreziosire la serata di domani, le letture dei brani del libro “Premiata Drogheria D’Ascoli” a cura di Beppe Convertini, attore di fama nazionale noto per le sue esperienze teatrali, cinematografiche e in fiction televisive. La giornata dedicata a Ettore D’Ascoli sarà aperta da una Santa Messa, che sarà celebrata da monsignor Gerardo Pierro, Arcivescovo emerito della Diocesi di Salerno.
IL LIBRO. Alle ore 18, dunque, sarà tolto il velo a “Premiata Drogheria D’Ascoli”, un viaggio a ritroso in una società in bianco e nero, senza filtri né demagogia, senza retoriche celebrazioni né sterile autoreferenzialità. Ai lettori, l’autore Alessandro Basso ha voluto dare un’immagine autentica del Commendatore: come uomo nella sua vita privata, come decano dei commercianti, come giornalista impegnato “sul campo” per raccogliere le notizie buttate giù nel retrobottega del suo locale con l’inseparabile macchina da scrivere, come appassionato di politica e come praticante d’incrollabile fede cattolica. Però senza omettere nulla. Pregi e difetti.
I TEMI. Una cartolina di realtà, dipanata in quattro capitoli. S’inizia con “il negozio”. E non poteva esser altrimenti. “Siamo a Pontecagnano sul Corso Umberto I, nei locali al numero civico 64 e 66, nella Premiata Drogheria del commendatore Ettore D’Ascoli”, il passaggio con cui comincia tutto, e che campeggia pure in controcopertina. Da lì l’avvio d’un percorso affascinante, dal ritmo avvolgente, in cui il lettore viene condotto per mano alla scoperta della famiglia del protagonista, dei suoi rapporti con la Chiesa e l’attività politica, del suo esser stato uomo d’altri tempi sempre con lo sguardo rivolto al futuro. Il libro raccoglie anche moltissime foto inedite della Pontecagnano Faiano del secolo scorso, ma soprattutto fatti, nomi e aneddoti esclusivi. Perché non è un caso che passasse tutto da lì. Per la “Premiata Drogheria D’Ascoli”.
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