Il valore complessivo dei beni sottoposti a confisca, costituiti da quote sociali, patrimonio aziendale e rapporti finanziari ammonta a circa 10 milioni di euro. Confermato pertanto il quadro accusatorio che, nel marzo 2013, aveva portato al sequestro, sempre ad opera delle Fiamme Gialle di Napoli, delle citate attività economiche riconducibili ad un imprenditore di Marcianise, nel Casertano, collegato ad esponenti di spicco di gruppi camorristici.
Le investigazioni economico-patrimoniali eseguite dai finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria – G.I.C.O. hanno, altresì, dimostrato che la costituzione e la successiva gestione delle società confiscate era avvenuta con l’impiego di risorse finanziarie risultate incompatibili con le disponibilità reddituali dei titolari ufficiali, i due figli dell’ imprenditore.