di Salerno sono stati protestati 14.614 titoli di credito per un volume complessivo di oltre 26,8 milioni di euro, con un importo medio pari a 1.838 euro per titolo protestato. Rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, i protesti sono diminuiti complessivamente sia nel numero (-24,6%) che negli importi (-38,5%), a differenza dell’andamento registrato nel corso del 2013 che aveva evidenziato una contrazione degli insoluti solo in termini di numero, ma non di importo complessivo (erano nel 2013 diminuiti come numero del 9% ed aumentati nel valore del 16,8%, con un conseguente aumento nell’importo medio).
La contrazione dei protesti salernitani rispecchia l’analoga tendenza rilevata a livello nazionale (dato Italia: -24,5% numero e -36,2% valore complessivo), determinato dalle incertezze del momento economico che producono una riduzione nelle transazioni commerciali, associata da un lato, ad una maggiore cautela di consumatori e imprese ad assumere impegni economici e, dall’altra, ad una maggiore sfiducia da parte dei potenziali creditori ad accettare pagamenti con titoli di credito. Da segnalare, in termini assoluti, che i dati delle province italiane confermano Salerno al quarto posto, dopo Roma, Milano e Napoli, sia per numero di effetti protestati che come monte di scoperto complessivo; mentre meno rilevante la posizione di Salerno nella graduatoria delle province italiane per valore medio protestato (54^ posto), che evidenzia l’esistenza in provincia di effetti protestati anche di modesta entità.
Nel primo semestre dell’anno in corso sono state aperte in provincia di Salerno 123 procedure fallimentari, per un aumento pari al 56% rispetto allo stesso periodo del 2013, a fronte di un andamento nazionale più contenuto (Italia 18,5%). La maggior parte delle procedura salernitane, oltre i due terzi, ha riguardato società di capitali, tra le quali il fenomeno continua a crescere a ritmi sostenuti.
Sull’aumento dei fallimenti registrati nel semestre pesa il contributo del commercio, che rappresenta il 34% delle aperture totali. Significativa anche l’incidenza relativa di manifattura (23%) e costruzioni (20%). Sono proprio le procedure fallimentari di attività edili a conquistare il triste primato di crescita nel primo semestre dell’anno, raddoppiando rispetto allo stesso periodo del 2013.
Questo, in sintesi, è quanto emerge dall’indagine condotta dall’Osservatorio Economico provinciale promosso dalla Camera di Commercio di Salerno, basata su dati Infocamere-Unioncamere.
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