Salerno: presentato al Comune “Bugie e verità”, il libro di Giulio Tremonti
L’Italia oggi fa i conti con una spaventosa disoccupazione di massa che rischia di portare alla desertificazione sociale. Assistiamo ad una vera e propria migrazione di massa di giovani secolarizzati: stiamo perdendo le energie più vive, troviamo all’estero nostri giovani formati nelle nostre università, che altrove hanno ruoli di responsabilità e che qui non riescono ad avere una speranza di lavoro e di vita. E accanto a tutto ciò abbiamo uno Stato che è la fotografia di questa crisi ed una classe dirigente che si forma per selezione negativa. Siamo in un paese nel quale a vivere male è la ristretta categoria degli uomini liberi, di quelli che hanno scelto di non essere parte di nessuna corporazione, di nessuna lobby, di nessuna corrente e di nessun potentato politico.Il nostro è un paese paralizzato, ingessato, nel quale i poteri pubblici e il contesto legislativo sono costruito per paralizzare l’azione, per sbloccare gli slanci vitali, per snervare le energie positive, per estenuare qualunque spinta alla trasformazione. In queste condizioni l’Italia è destinata a morire. E’ l’Italia dell’orgia legislativa, un’orgia di demenzialità che paralizza la capacità di azione. Questo è il paese nel quale, dalla ideazione di un progetto alla sua realizzazione, passa una distanza che è un autentico calvario amministrativo, economico, giudiziario, politico.
Al Sud in particolare – ha concluso il Sindaco De Luca – abbiamo bisogno, sopra ogni cosa, di fare la rivoluzione della dignità. Le istituzioni non sono un patrimonio privato di gruppi, di partiti, di correnti. Le istituzioni sono un luogo terzo, sono un luogo di emancipazione delle comunità, di creazione di ricchezza, di aiuto all’impresa, di creazione di speranza per le giovani generazioni. Se continueremo a guardare allo Stato e alle risorse pubbliche come allo strumento per preparare la successiva campagna elettorale, davvero noi siamo perduti. Voglio sperare che almeno l’asprezza dei problemi, la pesantezza della crisi, l’angoscia dei nostri figli che iniziano a guardare all’estero per vivere possa spingere tanta parte della gente meridionale ad una scelta di coscienza e di dignità, a voltare pagina nell’interesse dei nostri figli e del nostro paese”.