“Al mattino – ha detto De Luca – ho preso parte al Pontificale, ho preso il posto a me riservato al fianco del Prefetto. Abbiamo acceso le luci del Comune e illuminato la vetrata: un segno minimo di civiltà e rispetto per il passaggio della statua del nostro santo protettore. Per quello che ho capito, tutto quello che è successo parte da un episodio preciso: dalla scelta di posizionare le statue nel cortile del Duomo anziché dentro la chiesa. Non so chi abbia fatto questa scelta e perché, mi limito a constatare che tutto è partito da lì: i portatori si sono chiesti perché, diversamente dal solito, non sono stati fatti entrare in chiesa e hanno dovuto prendere le statue dal cortile”.
“Da quel momento – continua De Luca – si è pregiudicato tutto. Nessuna dietrologia: se non ci fosse stata quella scelta, non sarebbe successo niente. Ho espresso la mia solidarietà all’Arcivescovo e la mia amarezza per quanto accaduto; per il resto la mia scelta è quella del silenzio e della discrezione. È incomprensibile spendere energie per queste cose quando le famiglie si trovano ad affrontare problemi drammatici, quando dovremmo confrontarci con la disperazione di parti della nostra società: mi auguro che ci si possa concentrare con spirito di unità sulle vere questioni sociali che affliggono i nostri concittadini”.