volte superiore al limite alcolemico consentito per legge. Per questo motivo, sebbene sia risultato negativo ai test antidroga, il giovane non era assolutamente in grado, fisicamente e mentalmente, di guidare un’auto. La tragedia è avvenuta ieri domenica 28 settembre, verso le 17. Le 4 vittime, tra cui i due figli del proprietario del bar, erano sedute al tavolino quando, all’improvviso, la macchina di Paciello ha sfondato la vetrina e, nonostante l’impatto sia stato attutito dal marciapiede, la BMW è atterrata sul tavolino uccidendo tre delle quattro vittime sul colpo.
Al momento l’assassino, che prima era ricoverato all’ospedale di Polla, è stato successivamente trasportato all’ospdale di Salerno a causa di un trauma vascolare toracico.
I ragazzi rimasti uccisi si chiamavano Nicola e Giovanni Femminella, di rispettivamente 23 e 17 anni e figli del proprietario del bar, Luigi Paciello, il fratello appena quindicenne dell’assassino, e Daniele Paciello, 14enne omonimo dell’autista.
Una tragedia preannunciata, stando a quanto dichiarano i conoscenti “Prima o poi doveva accadere una tragedia, Gianni correva troppo con la sua macchina”
Grazie ai video registrati da alcuni impianti di videosorveglianza a circuito chiuso è stato possibile rivedere tutto quello che è successo in quei pochi attimi di follia che hanno causato una delle più grandi tragedie avvenute nel Vallo di Diano almeno negli ultimi 20 anni. I militari dell’Arma, coordinati dal dottor Vittorio Russo, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro, hanno messo insieme in poche ore tutti i pezzi necessari per comporre il mosaico di questa assurda tragedia. Gli elementi raccolti e le terribili immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza sono alla base del capo di imputazione, gravissimo, nei confronti del 22enne che era alla guida della BMW.
Il tenente colonnello Giulio Pini, comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Salerno, insieme agli uomini del SIS, grazie al filmato registrato dalle telecamere di videosorveglianza fatte installare dal comune sono riusciti a determinare anche la velocità della BMW. Gianni Paciello, stando alla ricostruzione fatta, si trovava in un bar che si trova a poche centinaia di metri dal punto in cui è avvenuto lo schianto. Una volta salito in auto ha messo in moto e si è diretto verso la rotonda che si trova davanti al bar. Ci sono voluti 6 secondi per percorrere 300 metri, parametri questi che hanno consentito di appurare che l‘auto viaggiava ad una velocità di 135 chilometri orari.
Una volta arrivata nei pressi della rotatoria, una delle ruote ha toccato il cordolo e l’auto si è impennata sulle ruote anteriori per poi fare un semi testacoda e schiantarsi contro i tavolini con la parte laterale del lato passeggero. Per i 4 ragazzi non c’è stato nulla da fare. Chi ha visto il video ha raccontato che solo uno dei ragazzi si è reso conto di cosa stesse per succedere ma non ha fatto in tempo a spostarsi prima di essere travolto dall’auto.
Intanto per questa sera, alle ore 22.00, è prevista unaveglia di preghiera in ricordo dei quattro ragazzi, nellachiesa di Varco Notar Ercole, organizzata da familiari ed amici e successivamente partirà una fiaccolata diretta al bar dove si è consumata la tragedia.
I funerali saranno celebrati domani: alle ore 9.00, nella chiesa B.V. Maria di Pompei di Silla, si terranno i funerali di Daniele Paciello; alle ore 12.00, nella parrocchia Santuario del Cuore Immacolato di Maria di Varco Notar Ercole si darà l’ultimo saluto ai fratelli Femminella mentre alle ore 15.00, sempre nella chiesa di Silla, si terranno i funerali di Luigi Paciello. Il sindaco Tommaso Pellegrino, per la giornata di domani, ha proclamato il lutto cittadino.
In quella zona il problema è sociale! Ci sono paesi che non offrono nulla ai ragazzi e lo stato (almeno nel sociale) li ha abbandonati nella loro solitudine. Questa volta è successa la tragedia, ma lì spesso i ragazzi hanno il profilo dello sciagurato autista della BMW. Meccanica, auto o moto potenti, velocità e molto, troppo alcol. Punite il colpevole ma riflettiamo anche su come recuperare le nostre province da un abbandono sempre più marcato. Un bacio ed un dolce riposo, per le vittime di tutta questa tristissima vicenda.
questi sono balordi e devono marcire in galera- senza ma e senza se.
d’accordo con “non è un caso”..in questi paesi e accentuato il mito della velocità e della tenuta alcolica
CI VUOLE LA PENA DI MORTE PER UNA MERDA DEL GENERE … ALTRO CHE LA GALERA !!!
domenica ero a colliano, festa patronale,dall’isola pedonale sbuca una macchina con 3 ragazzotti dentro sgommando davanti ai vigili che non battono ciglio…poi dicono è una tragedia che si poteva evitare…anche io non ero un santo da ragazzo ma oggi non c’è più niente da rispettare…quell’animale che ha ucciso non capirà neanche in 100 vite quello che ha fatto….tra qualche tempo correrrà di nuovo, con o senza patente…c’è un vuoto incolmabile dentro di noi…riposino in pace.
Sono di un paese della provincia e non accetto quanto detto da qualcuno di voi…..il problema è sociale OVUNQUE e non solo nei piccoli centri, anche Salerno città ha i suoi disagiati che sfogano alla guida di una macchina tutte le loro frustazioni……Quindi evitate di fare commenti fuori luogo e sopratutto evitate di DECLASSARE la PROVINCIA…..