Il pm Elena Guarino, titolare dell’inchiesta, ha chiesto di depositare alcuni atti “disseminati male nel fascicolo preliminare” e che non figurerebbero nell’indice. Si tratta dell’informativa dei carabinieri inerente il furto subito nella propria abitazione di don Nunzio Scarano nel gennaio del 2013 e alcune intercettazioni telefoniche. Proprio da quel furto partì l’indagini della procura eseguita dalla Guardia di Finanza e che ha portato all’incriminazione del prelato e di altri 49 imputati. I difensori di mons. Scarano hanno fortemente contestato la richiesta del pm, per la quale il collegio giudicante si è riservato di decidere.
Intanto sempre il legale di monsignor Scarano oltre a rappresentare lo stato di salute precario del prelato salernitano ha anche riferito che il monsignore gli ha detto di voler essere processato.
Ce ne fosse uno che appena sente odore di carcere non stia malissimo! Poveretto, com’è cattolico! A quando in carcere in Vaticano?
peccato…sta male??? e che ci vuoi fare ci doveva pensare prima!!!
Ma chissa’ perche quando delinquono stanno benissimo , godendosi i frutti dei loro misfatti, e poi quando vengono beccati stanno tutti malissimo.
Marx è morto, Dio è morto ed io mi sento poco bene!
Com’è cattolico, Lui!
A quando la riduzione allo stato laicale?
ovviamente starebbe meglio coi soldi degli altri.