Nel corso della analitica e nutrita esposizione, prima da Ornella Zito e poi da Arturo Sessa, sono stati evidenziati i punti di ricaduta di una scelta, nefasta e sbagliata, che prevede una gestione “ liquidatoria ” mediante un ente di II livello, non elettivo, in attesa della definitiva cancellazione di questo ente mediante una legge costituzionale.
È stato convintamente sostenuto che chi ha governato questo ente ha fondamentalmente lasciato un’ eredità pesante definibile con un solo termine: disastro. Disastro economico, sociale, urbano sul quale è urgente intervenire.
È necessaria maggiore trasparenza: devono essere snocciolati e valutati i dati del bilancio.
“Occorre definire delle priorità rispetto ai servizi oggi forniti dall’Ente: dalla gestione dei rifiuti alle attività dei Centri per l’Impiego, passando per la formazione professionale. E poi ci sono le questioni della mobilità pubblica, della manutenzione ordinaria di strade ed edifici, a cominciare dalle scuole – ha dichiarato Maria Di Serio, Segretario Generale Cgil Salerno – Fino ad oggi la latitanza della Regione per un confronto sulla riorganizzazione degli Enti impedisce di capire per il futuro del territorio gli indirizzi di gestione delle attuali attività dell’Ente. Ciò lascia nell’incertezza anche il futuro del personale dell’Ente Provincia, poiché non è chiaro se conoscerà una mobilità territoriale legata al passaggio di competenza, ora della Provincia, ad altri Enti”.
La Cgil si impegna ad un confronto pubblico, aperto anche al contributo dei lavoratori sulle priorità e le esigenze vere del territorio e sul riordino dell’Ente, visto il quadro attuale che esige un confronto aperto e democratico con i candidati alla presidenza.
Ufficio stampa Cgil Salerno
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