In aula Esposito, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Bari Domenico Mascolo, ha risposto alle domande del pm Giuseppe Dentamaro e dei difensori dei 18 imputati, tra calciatori e dirigenti di Bari, Salernitana e Treviso, accusati di concorso in frode sportiva. Nell’ambito di questo procedimento Esposito ha patteggiato nei mesi scorsi una pena ad un mese di reclusione e oggi, in aula, ha ribadito le accuse nei confronti degli ex compagni di squadra.
Stando alle indagini dei carabinieri, per far vincere alla Salernitana la partita del 23 maggio 2009 due calciatori e un dirigente della squadra campana – gli atleti Luca Fusco e Massimo Ganci (ex Bari) e il team manager Cosimo D’Angelo – avrebbero offerto 150mila euro a 16 calciatori del Bari e al faccendiere Angelo Iacovelli.
Ma Esposito è tornato a dire che “il primo a chiedermi di perdere per dare una mano alla Salernitana fu Luciano Tarantino (ex team manager del Bari, ndr)”, la cui posizione è stata archiviata dalla Procura di Bari perché le dichiarazioni di Esposito non avrebbero trovato riscontro.
Nel raccontare i fatti relativi a quella presunta combine, Esposito ha confessato di aver “contato personalmente i soldi” e di averli poi “divisi tra chi aveva aderito all’accordo sulla base di una lista scritta a mano che avevo trovato a casa mia”, una volta rientrato dalla trasferta di Salerno. Il processo proseguirà il prossimo 4 novembre con l’esame degli imputati.
Fonte ANSA