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Talento e corsa: ecco il giovane Foggia di De Zerbi

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6 punti in classifica e più di un rimpianto per almeno due vittorie sfumate in extremis. Il bilancio dell’avvio di stagione del Foggia poteva essere ancora più positivo, ma la squadra di mister De Zerbi paga alcuni limiti legati alla mancanza d’esperienza di alcuni uomini e alla scarsa cattiveria sotto porta (solo 6 i gol segnati nonostante la notevole mole di gioco prodotta). Col Melfi, la compagine dauna è quella che ha fatto registrare il maggior numero di pareggi (4), due dei quali sono arrivati in casa dove i rossoneri hanno ottenuto pure una vittoria, all’esordio stagionale col Martina (3-2). L’unica sconfitta rimediata fin qui dai pugliesi è giunta in trasferta, sul campo proibitivo della corazzata Benevento (2-0).

Dal punto di vista tattico, il fantasista scuola Milan alla sua prima esperienza importante in panchina punta sul 4-3-3. Tra i pali c’è l’esperto Narciso, che però non sempre è riuscito a dare serenità al reparto. In difesa i papabili per le quattro maglie nell’undici di partenza sono Bencivenga, Loiacono, il francese Gigliotti e Agostinone, con Potenza e Grea prime alternative. In mediana il fulcro è l’ex granata Agnelli, che arrivò troppo acerbo a Salerno, ma che in questi anni ha dimostrato di avere qualità (con 2 gol al pari di Iemmello è il miglior marcatore dei rossoneri. Con lui dovrebbero disimpegnarsi in mediana Gerbo ed uno tra Sicurella e Quinto. In avanti si va verso la conferma del tridente composto da Sarno, Iemmello e Cavallaro, ex Nocerina. I due esterni, dunque, giocano coi piedi invertiti, questo significa che il Foggia più che la profondità, cerca la manovra per vie centrali. Le alternative principali in avanti sono D’Allocco, Leonetti e Bollino.

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