Secondo la procura, il tentativo di “bloccaggio” della pistola, alla luce della traccia di sangue non appartenente a De Santis, sarebbe avvenuto dopo i primi quattro spari, quelli che raggiunsero Ciro Esposito, il cugino Alfonso e Gennaro Fioretti. Quella di oggi è stata una delle udienze, la prossima è in programma il 13 ottobre prossimo, per esaminare le conclusioni degli accertamenti peritali disposti dal gip Giacomo Ebner per ricostruire la dinamica dei tragici fatti che anticiparono la finale Fiorentina-Napoli. Nel corso dell’udienza il perito balistico ha detto che sull’arma impugnata da De Santis, una pistola con matricola abrasa, ci sono tracce di sangue di Alfonso Esposito, uno dei tre napoletani raggiunti dai colpi d’arma da fuoco. L’impugnazione della pistola avrebbe provocato la caduta di un proiettile, trovato dagli investigatori, durante il ricaricamento dell’arma. Durante l’udienza si è parlato anche dei guanti indossati, quasi certamente, da De Santis e ritrovati all’interno del Ciak Village, dove lavorava, abbandonati e bagnati.