La Salernitana delle emergenze, delle difficoltà sfuse e a pacchetti e dell’autolesionismo, vedi vicenda Castiglia torna da Foggia con un punto ma la sensazione è che con un po’ di attenzione in più i granata avrebbero potuto strappare l’intera posta in palio. La Salernitana ha commesso almeno tre errori allo Zaccheria: ha tirato troppo presto i remi in barca rannicchiandosi in attesa del triplice fischio. Secondo: si è fatta coinvolgere nel clima da corrida scatenato ad arte dai pugliesi e questo ha giovato soprattutto ai padroni di casa. Terzo non ha saputo gestire la palla nel momento più delicato del match con un gol in contropiede frutto di errori marchiani con la difesa indifendibile. Il resto lo ha fatto l’arbitro, che con gli occhi appannati dalle luci artificiali non ha visto un rigore per la Salernitana ed una serie infinita di falli che meritavano di essere sanzionati con il cartellino rosso. Altro che tutela per la capolista. Se questo è il metro urge svegliarsi in tempo. Non avere timore di dire le cose come stanno anche se questo può creare qualche imbarazzo per il ruolo ricoperto da Lotito in federazione. Pari e patta, risultato che serve alla classifica un po’ meno alla squadra. Serve una svolta, serve anche un pizzico di coraggio e cattiveria in più. Quello di Foggia può essere un punto di ripartenza per affondare il campionato con un atteggiamento diverso e più determinato.