Dal 2006 al 2012 si sono ridotti gli organici di circa 310.000 unità e nei prossimi anni per pensionamenti se ne perderanno ulteriori 130.000, nel mentre se ne prevede l’immissione in ruolo di poco meno di 70.000 che non serviranno a coprire i vuoti d organico e quindi sarà un ulteriore taglio lineare.
Unica strada per venirne fuori è la ripresa del dialogo sociale. Vogliamo una sfida aperta e costruttiva in cui tutti facciano una inversione di tendenza, governo e sindacati: abbandoniamo le liturgie negoziali e diffondiamo velocemente le intese di secondo livello su riorganizzazione dei servizi e produttività, valorizzazione delle professionalità, ripartizione non più a pioggia del salario, innovazione partecipata e responsabilizzazione sui processi. Il vero costo del sindacato è ampiamente ripagato da risparmi sui contenziosi, mancate assenze del personale che se motivato aumenta il senso di appartenenza, dai guadagni di produttività per innovazione dei processi e per la razionalizzazione della spesa.