Che si tratti di proprietari o inquilini, pagare la nuova tassa sulla casa è una corsa ad ostacoli tra delibere, regolamenti e circolari esplicative, rese necessarie dalla complessità delle decisioni delle amministrazioni.
I casi, rilevati da Confedilizia in un dossier dedicato ad “un mondo tutto da scoprire”, sono tanti e non privi di bizzarrie. Ad Asti, il Comune ha optato per nove tipi di detrazione diversi, arrivando fino alla più bassa – riservata agli immobili con rendita catastale tra i 650 e i 700 euro – di appena 5 euro.
Il Comune di Parma ha pensato invece di disporre una detrazione maggiorata per le abitazioni principali con riferimento alla capacità contributiva della famiglia definita attraverso l’applicazione dell’Isee e declinata in 24 fattispecie diverse, derivanti sia della rendita catastale che dall’Isee.
Una giungla in cui un errore è piuttosto facile che ci scappi. Praticamente ovunque le detrazioni per i figli riguardano i ragazzi sotto i 26 anni, ma a Reggio Emilia bisogna stare attenti. La città fa infatti eccezione e considera quelli fino a 25 anni.
Il Comune di Alessandria riduce l’aliquota per due sobborghi: quello di Spinetta Marengo, perché interessata “a rischio incidente rilevante”, e quello di Castelceriolo, dove si trova la discarica del consorzio alessandrino.
C’è poi il caso limite di Lignano Sabbiadoro, indicativo della disinformazione e delle difficoltà dei cittadini: nonostante il Comune abbia deliberato l’azzeramento della Tasi, all’amministrazione, a detta dello stesso sindaco, sono arrivate decine e decine di versamenti.
SALERNO. A Salerno l’aliquota sulla prima casa è stata fissata al 3.3 per mille, la massima consentita. Rientrano nella fattispecie della prima casa, anche le unità immobiliari concesse dal proprietario a parenti ed affini entro il primo grado (per intenderci quelle concesse dai padri ai figli o viceversa). In questo caso, entro il prossimo 31 dicembre, occorrerà presentare un’apposita dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio in relazione al possesso dei relativi requisiti.
Non rientrano in questa definizione le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A1, A7, A8 e A9 (le abitazioni di lusso). Alla fattispecie di prima casa si aggiungono anche le unità immobiliari appartenenti alle coop edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, oltre ai fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali.
Per le altre unità immobiliari, l’aliquota Imu resta ferma a quella del 2012, ossia il 10.6 per mille (la massima consentita per legge). In questo caso il Comune non ha aggiunto l’addizionale discrezionale dello 0.8 per mille, evitando così l’esborso sulle spalle degli inquilini, che restano esenti da qualsiasi compartecipazione. Altra manovra a sfondo sociale del Comune è stata quella rivolta alle famiglie numerose.
Infatti, a differenza dell’Imu 2012, che prevedeva un tetto massimo alle detrazioni per figli compresi nel nucleo familiare, stavolta sarà possibile detrarre 30 euro per ogni figlio con età al di sotto dei 26 anni. Le detrazioni per prima abitazione, infine, variano a seconda della rendita catastale dell’immobile in questione.
Potranno detrarre 200 euro i proprietari di appartamenti con una rendita fino a 350 euro, 100 euro per gli immobili con rendita compresa tra 350 e 750 euro. Nessuna detrazione sarà possibile per le unità immobiliari con rendita superiore ai 750 euro. A Salerno la prima rata si è pagata il mediante compilazione di un modello F24 il 16 giugno. Il 16 dicembre la seconda rata.
GRAZIE A DE LUCA ED A TUTTI I SALERNITANI CHE LO HANNO VOTATO
Tasi: 3,3
Imu: 0
ergo, quest’anno chi ha solo la prima casa paga di meno dell’anno scorso
Prego! Ci mancherebbe altro (se tutti pagassero le tasse e non lavorassero in nero con il consenso complice dei loro datori di lavoro)! Ma tu sei uno di questi?