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Libri: Salerno Eventi presenta “Corte Nera”, quattro romanzi brevi di Tina Cacciaglia, Piera Carlomagno, Paolo D’Amato e Rocco Papa

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Dopo il ciclo di presentazioni estive e la partecipazione al festival internazionale “Sugarpulp” di Padova, sarà presentato a Salerno il noir “Corte Nera” (Runa Editrice), quattro romanzi brevi di Tina CacciagliaPiera CarlomagnoPaolo D’Amato eRocco Papa con la prefazione di Diana Lama e la postfazione di Giuseppe Lauriello. La serata, organizzata dall’associazione Salerno Eventi, si terrà venerdì 10 ottobre, alle ore 20.30 presso la sede di via Trotula De Ruggiero, 24. Presenteranno la serata, leggendo anche alcuni brani del libro, le attrici Anna Maria Amorelli e Lucia D’AiutoloLargo San Pietro a Corte, nel cuore del centro storico di Salerno, è un luogo misterioso e affascinante sotto le cui stratificazioni c’è tutta la vita della città. Gli autori della raccolta di racconti “Corte nera” hanno ambientato qui le loro storie, all’ombra dell’unico ambiente superstite del mirabile palazzo fatto edificare dal principe Arechi II, all’indomani della caduta del regno longobardo d’Italia nelle mani dei franchi di Carlo Magno.

Quattro noir che attraversano i secoli. Con Tina Cacciaglia siamo nell’anno 785, quello degli intrighi e passioni alla corte del principe e “Gemma” è una medica accusata dell’assassinio del suo amante. 1860, “Trista Provincia ribelle” è il titolo del racconto con cui Paolo D’Amato fa rivivere i giorni dell’unificazione d’Italia e dell’arrivo di Garibaldi in città proprio mentre si cerca di tenere nell’ombra il brutale omicidio di una giovane cameriera. Rocco Papa, con “Secondo natura”, ricorda l’operazione Avalanche del 1943, lo sbarco degli alleati e la fuga dei nazisti in una città deserta e semidistrutta, dove si dipanano passioni e delitti, con la certezza dell’impunità. Infine è il 1990, dieci anni dopo il terribile terremoto e lo storico palazzo Fruscione, parte dell’antica corte, ora di proprietà del Comune, è ancora abitato da famiglie. Il delitto raccontato daPiera Carlomagno, si consuma in una notte di “Plenilunio d’estate”.

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