“Grande passione, ma soprattutto grande apprensione, ci hanno accompagnato durante la costruzione e la messa in scena di questo testo – spiega il regista Matteo Salsano – Passione derivante dall’amore e dal rispetto verso un grande Teatro quale è appunto il Teatro di Eduardo, apprensione in quanto il passaggio tecnico da tutto ciò, alla rappresentazione, nasconde un’infinità di insidie, sapevamo perfettamente di lavorare su di un materiale che tanto ha fatto penare anche ad attori professionisti. Interiorizzare i concetti, i rapporti tra i vari personaggi e tra i personaggi e lo spazio scenico, sono stati punti fermi, i concetti base sui quali si è focalizzata l’attenzione e lo studio degli attori. Il puro e semplice naturalismo non ci interessava, cosa molto più impegnativa invece e verso cui abbiamo concentrato il nostro lavoro e quel “Vero-simile” tanto caro ad Eduardo”. La variante nella messa in scena della Bottega San Lazzaro è l’ambientazione: si è trasferito il tutto all’esterno, su quel terrazzo, soleggiato e pieno di fiori, descritto dall’autore nelle note di inizio testo. “Ci è sembrato – prosegue il regista – che quell’ariosità quella solarità, ben si fondeva alla girandola tragicomica del testo”.