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Ultrà: Riesame dice no, “Genny ‘a carogna” resta ai domiciliari

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E’ accusato di essere stato leader e istigatore delle violenze che avvennero prima dell’inizio della partita. L’uomo di quella ‘trattativa’ per far giocare una partita di calcio, la finale di Coppa Italia, in una drammatica serata di maggio in cui un tifoso napoletano era rimasto ferito gravemente nel corso di un rissa. Per questo motivo il tribunale del Riesame di Roma ha rigettato l’istanza di revoca degli arresti domiciliari a Gennaro De Tommaso, il capo ultras napoletano conosciuto come “Genny ‘a carogna”, accusato di una serie di violenze avvenute il 3 maggio scorso a poche ore dalla finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. Genny ‘a carogna resta quindi ai domiciliari. De Tommaso è coinvolto nell’inchiesta dei pubblici ministeri Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio per episodi del tutto estranei ai fatti sfociati nel ferimento e poi nella morte di Ciro Esposito. Quello che la procura di Roma, in sostanza, ha sempre imputato a De Tommaso è la circostanza che lo vede a capo di un centinaio di ultrà che con felpe nere e fumogeni si erano radunati a piazza Mazzini e lungo la strada verso lo stadio Olimpico di Roma, lanciando fumogeni contro gli agenti e le auto.

Ma non solo. De Tommaso è accusato anche di violazione del ‘divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce’. L’ultra’ infatti indossava una scritta con la scritta ‘Speziale libero’, il ragazzo accusato di aver causato la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, nel 2007. Genny venne descritto dal gip, nell’ordinanza del 22 settembre, come a capo di un gruppo di ultra’ che segue regole paramilitari. Sia all’esterno che all’interno dello stadio, De Tommaso, già con precedenti penali, “mostra totale disprezzo per l’ordine costituito riconoscendo solo nel calciatore del Napoli Marek Hamisk una controparte credibile per scongiurare ulteriori atti di violenza”. Un’attitudine anarcoide ma da capobranco. “Ha agito – scrive duramente il gip – per istinto primitivo, carisma e superiorita’ di posizione, in perfido e attivo disconoscimento sia della sensibilità civile sia dell’autorita’ della legge, privo, al pari del suo seguito, di istruzione basilare e delle piu’ elementari capacita’ comunicative, verbali e scritte”. Gennaro De Tommaso, in sostanza, “ha un unico mezzo disponibile, quello della violenza, espressa di volta in volta attraverso gesti, segnali condivisi dal gruppo, slogan concordati divulgativi di istigazione alla aggressività e grida inneggianti a comportamenti di anarchia rispetto alla comunità civica”.

Fonte ANSA

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