Nei primi nove mesi del 2014 la raccolta complessiva dei rifiuti elettronici si è attestata intorno alle 150mila tonnellate, poco al di sopra di quanto gestito nello stesso periodo dell’anno scorso. Sostanzialmente stabili i raggruppamenti R1 ed R2, ovvero frigoriferi e congelatori per il primo e forni, lavatrici e lavastoviglie per il secondo. In calo il raggruppamento R3, televisori e monitor: «Si sta esaurendo l’effetto digitale terrestre che ha portato al rinnovo degli apparecchi televisivi.
Al posto dei pesanti televisori a tubo catodico, sono stati introdotti quelli a schermo piatto che oltre ad essere meno ingombranti pesano meno della metà dei precedenti», osserva Dezio. In crescita invece i RAEE più piccoli, ovvero quelli che appartengono al raggruppamento R4. «Ecolight ha registrato un incremento del 10% rispetto all’anno scorso, arrivando a gestire quasi a 11.500 tonnellate piccoli rifiuti elettronici», continua il direttore generale del consorzio. «Questa tipologia di rifiuti da sempre è quella più difficile da intercettare. Troppo spesso infatti cellulari, telecomandi, ma anche piccoli elettrodomestici per la cucina finiscono nel sacco della spazzatura indifferenziata quando non funzionano più. Come consorzio abbiamo investito molto per aumentare la sensibilità, progettando sistemi innovativi di raccolta».
Ecolight ha infatti sviluppato dei cassonetti intelligenti per i piccoli RAEE che potessero rispondere alle esigenze dei cittadini-consumatori e di chi è chiamato a raccoglierli. Ricorda Dezio: «Nell’ambito del progetto europeo Identis WEEE, progetto inserito nel programma Life+, in collaborazione con il Gruppo Hera abbiamo studiato e dato vita ad una sperimentazione in Emilia Romagna che sta dando buoni frutti: in un anno sono state raccolte 24 tonnellate di piccoli RAEE. Inoltre, da questo progetto è nata una seconda iniziativa dedicata ai punti vendita con la realizzazione di cassonetti smart pensati per la raccolta di piccoli elettrodomestici e lampadine a risparmio energetico. I 10 cassonetti che sono stati posizionati a metà luglio in due mesi e mezzo hanno permesso la raccolta di oltre 2.200 pezzi tra vecchi cellulari, ferri da stiro e stampanti che non funzionano più, oltre a un centinaio di lampadine». Per quanto ancora parziali, i frutti sono positivi. Conclude il direttore di Ecolight: «La strada da fare è ancora molta, ma qualcosa si sta muovendo. Ecolight ha in programma il posizionamento di altri cassonetti intelligenti in prossimità di grandi punti vendita».