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Pd: Campania; rinviata direzione causa malattia segretario

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“La direzione regionale del Partito democratico, precedentemente convocata per sabato prossimo, è stata rinviata a causa dell’impossibilità di essere presente del segretario regionale per malattia. Con l’occasione auguriamo al segretario di rimettersi al più presto e di per poter proseguire insieme il lavoro avviato nelle scorse settimana”. Lo ha dichiarato il presidente del Partito democratico Stefano Graziano.

Sul tavolo – scrive il sito AgenParl.com -, oltre all’outsider senatrice salernitana Angelica Saggese, ci due forti nomi, il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, che vuole anzi pretende la rivincita (essendo stato battuto nel 2010 da Caldoro), ma deve fare i conti con le sue inchieste giudiziarie e con chi all’interno del suo partito lo vede come un ritorno al passato e l’europarlamentare Andrea Cozzolino, che forte di un radicamento consolidato sul territorio in questi giorni sta contattando i suoi fedelissimi e stringendo accordi per ufficializzare la sua discesa in campo.

Due personalità molto influenti, che però se realmente il PD campano, di comune accordo con il nazionale, decidesse di dar fuoco ai cannoni, porterebbero a un ‘bagno di sangue’ tra le parti, spaccando definitivamente un partito già lacerato da guerre fratricide. E allora che fare? L’unica soluzione potrebbe essere il candidato unitario, che potrebbe mettere tutti d’accordo e frenare i bollenti spiriti di una classe dirigente, che in un modo o in un altro, vuole dire la sua. Anche perchè sarebbe impensabile, che il segretario-premier Matteo Renzi, abbandoni la seconda regione italiana nelle mani di Forza Italia, senza neanche provarci.

E allora – secondo indiscrezioni apprese da AgenParl – si farebbero sempre più calde le quotazioni di Carlo Borgomeo, napoletano, classe 1947, che dal 2009 è presidente della Fondazione con Il Sud. Profondo conoscitore del terzo settore, è stato fondatore e primo presidente di Vita non profit magazine e consigliere delegato di Fondosviluppo Spa, fondo mutualistico della Confcooperative. Nel suo curriculum importanti passaggi, che potrebbero permettergli di andare ad attingere anche in settori della società campana, oggi distante dal PD.

Negli anni settanta dirigente Cisl prima a Brescia, poi a Roma e a Napoli. Poi direttore con il Censis, poi presidente della IG (Società per l’imprenditorialità giovanile) che si occupava, per conto del Governo Italiano, della selezione e del finanziamento delle start up (un campo su cui il Premier Renzi, pone molte delle sue scommesse). Poi ancora amministratore delegato di Sviluppo Italia e successivamente vicepresidente del Programma LEED dell’OCSE, consigliere di amministrazione di Italia Lavoro e dell’ISFOL e capo della segreteria tecnica del ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno.

L’unica ‘macchia d’inchiostro’, l’iscrizione del 2013 nel registro degli indagati, per omessi controlli sullo smaltimento di eternit affidato a una ditta esterna, quando era amministratore delegato della Società di trasformazione urbana di Bagnoli. Ma nel caso Borgomeo non dovesse sortire i risultati sperati, sarebbe già pronto un eventuale ‘patto’ tra il PD e l’NCD-UCD.

Uno scenario politico già sperimentato su scala nazionale, considerando che al Governo la coppia Renzi-Alfano, salvo piccole frizioni, sembrerebbe andare d’amore e d’accordo. A ciò si aggiunge, che l’esser stati definiti ‘traditori’ dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, per il fatto di aver preferito di star al governo con la sinistra e non all’opposizione, li avrebbero indotti a definire anche le loro posizioni sui territori regionali. Tant’è che, proprio nella giornata di ieri, il senatore salernitano Giuseppe Esposito avrebbe sondato il terreno, lanciando la candidatura di Nunzia De Girolamo, per indefinite primarie nel centrodestra, nell’eventualità (ad oggi impossibile) di un passo indietro di Caldoro.

Una mossa che – secondo i ben informati – avrebbe come obiettivo, quella di aumentare esponenzialmente l’attenzione sul ruolo determinante di NCD in Campania, oggi forte di cinque parlamentari, un membro del Governo, cinque consiglieri regionali, un assessore regionale e una folta pattuglia CALABRO’ RAFFAELEdi amministratori locali. Numeri alla mano, che avrebbero indotto i dirigenti campani e nazionali del PD a far un ragionamento su Raffaele Calabrò, come candidato unico e frutto di una ‘forte alleanza’. Sulla carta sarebbe una candidatura dirompente, considerando che oggi, oltre ad essere deputato, Calabrò è anche consigliere particolare del governatore Stefano Caldoro in materia di Sanità. Ma nell’arco di Calabrò ci sono anche altre potenti frecce: membro dell’Opus Dei, presidente dell’istituto IPE (Istituto per ricerche e attività educative), professore ordinario di cardiologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia della SUN di Napoli, già consigliere, presidente del Consiglio e assessore regionale, dal 2008 parlamentare. Ma rimanendo nel cantiere PD-NCD – secondo fonti parlamentari – si registrerebbe anche un forte pressing su Raffaele Cantone, oggi presidente Autorità Nazionale anticorruzione, da sempre molto gradito dal Premier, da tutti visto come ‘uomo della legalità’ e che stando a una dichiarazione della De Girolamo ai microfoni di RaiNews24 di qualche giorno fa, sarebbe difficile per non dire impossibile, dire di no. Quindi visto la possibilità di mettere sul tavolo tre assi di cuori, non rimane altro che attendere, in tempi molto stretti, che dal Nazzareno arrivi un si. Quel giorno avrà inizio la vera campagna elettorale.

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