“Non bisogna però fermarsi perché c’è tanto da lavorare, perché il sistema campano e’ancora troppo fragile per le carenze strutturali, perché la crisi può sempre essere dietro l’angolo. In questi anni abbiamo varato i diversi piani regionali, molti erano attesi da anni. Ci sono regole e c’è programmazione, si è superata la giungla che caratterizzava il nostro territorio. Abbiamo trovato le risorse per sostenere la raccolta differenziata e per finanziare, anche con il sostegno dell’Unione europea, gli impianti intermedi. Oggi abbiamo le carte in regola per guardare al futuro con moderato ottimismo e per mantenere gli impegni presi.
Sui termovalorizzatori, tema più discusso anche sui social, possiamo avviare una seria riflessione. Se in tutti i comuni – a partire dalla città capoluogo di Napoli colpevolmente sotto la media – aumentiamo con questo ritmo la differenziata possiamo, come ricorda in questi giorni anche Legambiente, fare a meno di una parte significativa dell’impiantistica più pesante. Se aumenta la differenziata e se i comuni lavorano agli impianti intermedi – scrive Caldoro – tutto può essere rivisto e rimodulato. Sarà necessario farlo anche con il Governo. Ci sono alcune disposizioni di legge che vanno modificate”.
“Lo avevamo detto quando abbiamo presentato i piani. La nostra e’una programmazione che può e deve tenere conto dei progressi fatti. Si può rinunciare ai termovalorizzatori ma non con la impostazione ideologica, non con il ‘no’ ideologico ma con il lavoro serio e con i risultati. Resta, poi, cari amici il tema delle ecoballe. Complicato e diverso. Faccio un accenno perché e’spesso al centro delle vostre preoccupazioni. La competenza non e’della Regione ma questo non nasconde la preoccupazione. E’per noi comunque una priorità. Ho chiesto ancora al Governo di risolvere i problemi tecnici che hanno bloccato lo studio sulle proposte alternative e di prendere una decisione coinvolgendo i cittadini più direttamente interessati”.
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