Cittadella Giudiziaria, De Luca: “A Roma per sbloccare fondi”
“Oggi sono stato ancora una volta a #Roma per tentare di sbloccare i 26 milioni di euro, finanziatie già approvati dal #CIPE, per completare la Cittadella Giudiziaria di #Salerno. Al di là della palude burocratica che caratterizza il nostro paese, quello che veramente mi indigna è che, tra tanti parlamentari salernitani, non c’è nessuno, a parte pochissime eccezioni, che si interessi delle vicende della nostra città. Se si tratta di fare polemiche o di fare gazzarra in un’aula di tribunale, sono in prima linea. Se si tratta di seguire un problema che riguarda la nostra città, zero assoluto: è davvero deprimente”. Lo scrive il Sindaco De Luca sul suo profilo Facebook
9 Commenti
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Caro Vincenzo, anche questa l'”apriranno loro”.
La cosa che indigna, oltre all’immobilismo dei politici locali è l’immobilismo del Tribunale.
Cosa stanno aspettando a trasferire gli uffici dislocati in più punti della città dove pagano e sprecano fior di soldi nella parte già ultimata ?
Con comodo, con comodo.
Chiarissimo riferimento agli imbecilli eletti nel m5s.
Caro De Luca,
Renzi gia’ fa fatica a continuare a sostenere le sue annunciazioni, tant’e’ che da una parte annuncia il calo delle imposte e dall’altra le aumenta sotto un’altra voce.
Lo vuoi capire che i soldi non ci sono e i 26 milioni di cui parli ti sono stati promessi purche’ ti escludessero dal governo definitivamente e ti togliessere ogni velleita’ di sottosegretario o vice ministro come ti aveva promesso Bersani.
Tra l’altro gia’ ai tempi di Mastella, il quale all’epoca fece una previsione di 13 milioni di euro per finire quell’orrida cittadella giudiziaria, che e’ un pugno nell’occhio, non c’erano i fondi vuoi che ci siano ora che sono raddoppiati.
Smettila di fare propaganda politica………….lo sappiamo che ti fai “un mazzo cosi'” (tua citazione) per rappresentare i problemi di Salerno a Roma e risolverli (sara’ vero, mah!…..)
E anche se fosse, il che non è, perchè vuoi togliere ad un politico la facoltà di comunicare, questo è parte del suo mestiere. Mentre altri, vedi Caldoro, altro che campagna elettorale! Ci prende tutti per fessi annunciando riduzioni di tiket, quando ci costringe a pagare le spese sanitarie già dal mese di ottobre, e oltretutto è INCAPACE di spendere QUATTRO MILIARDI di fondi europei. E poi hai ragione, la Cittadella è orrida, il Crescent è orrido, invece le Chiancarelle erano una grande opera d’arte che doveva essere difesa dallo scempio urbanistico di de luca e lasciate lì a IMPERITURA MEMORIA di com’era Salerno poco più di 25 o 30 anni fa (e lo dico senza ironia). Così come si è fatto a Berlino con una parte del famoso Muro.
mamma e quant e brutt…prioprio come il Grand Hotel Salerno e il Crescent…architetture de che???sono dei mostri….De Luca vattene via!!!
Demolire tutto e ricostruire secondo i gusti di “Rita” così sarà chic e fatto bene. Anzi, cambio di idea, non ricostruire proprio niente, lasciare le macerie come pisciaturo per il cane di “Rita”.
l’ignoranza impera o si vuol ignorare per continuare a sostenere l’indifenbile.
E’ inutile continuare a ripetere lo stesso mantra che al posto del Crescent c’erano le chiancarelle.
A vostra memoria, le baracche erano state rimosse gia’ da diversi anni prima che iniziassero i lavori della piazza piu’ grande d’europa e del magnifico Crescent.
I parcheggi a pagamento avevano preso il posto da anni delle baracche, e’ inutile che continuate a sostenere il falso, quei parcheggi, tra l’altro, servivano per chi doveva recarsi al comune, in prefettura, in questura e al centro storico, che ora sta morendo.
Quell’area andava bonficata, riqualificata, ridisegnata, lasciando il Grand Hotel risttrurandolo e adibirlo ad ostello della gioventu’ e i locali a piano terra dedicarli a circoli ricreativi, di incontro, di aggregazione per adulti, aziani e bambini.
Lasciare il parco gioco dei bambini ristrutturandolo e anche ingrandendolo, creare aree di verde pubblico e spazi come continuita’ naturale dei giardini, non devastando l’area con una piazza che sta crollando, con un enorme condominio privato, che si continuano a difendere come opere pubbliche che di pubblico non hanno nulla, forse la piazza a servizio del Crescent.
Anche la spiaggia Santa Teresa andava bonificata e restituita alla cittadinanza, non continuare sostenere di deviare il Fusandola e rimpicciolendo la stessa spiagga a favore della piazza e del Crescent.
Il Tribunale andava costruito nella zona industriale di Salerno, nei pressi dell’Agenzia delle Entrate, creare una sorta di centro direzionale, piu’ logica come locazione, da non dimenticare che vicino c’e’ l’uscita della tangenziale e possibilita’ di creare ampi parcheggi, come ci sono per l’Agenzia delle Entrate.
Al posto della cittadella giudziaria andavano creati spazi di verde pubblico, parco gioco per i bambini e edifici da adibire a servizi per la cittadinanza ed altro, tutto da restituire alla citta’.
per Luigi, non ho alcun cane, lo avevo e certamente era meglio di lei.
ah, dimenticavo sono salernitana da generazioni, lo erano i miei nonni, i miei genitori, ho 54 anni e ricordo bene com’era Salerno e l’ho conosciuta anche attraverso i racconti dei mei nonni e genitori.
Amo Salerno tantissimo e odio la politica della cementificazione a tutti i costi, spacciandola per creazioni di nuovi posti lavoro.
Salerno e i salernitani dovevano vivere di rendita per il suo territorio, la cultura, la storia le tradizioni, non sono certo le luminarie e il Crescent che porteranno i turisti e ricchezza a Salerno.
Estratto dal il Mattino
De Luca va all’Anci e attacca
«Legge Severino da cambiare»
Nell’ufficio di presidenza dell’Anci, riunito ieri mattina a Roma, c’è un solo ordine del giorno: i tagli agli enti locali del governo. Amministratori sul piede di guerra che, alla fine, stilano un documento molto duro. Ma nell’assise, tra un certo imbarazzo, entra il tema delle regionali campane. Delle candidature. Ed è Vincenzo De Luca a mettere l’argomento sul tavolo, annunciando di aver depositato un emendamento in ufficio di presidenza contro la legge Severino. Chiedendo ai colleghi di appoggiarlo e votarlo. Il segnale che il sindaco teme non tanto una condanna in primo grado, attesa ai primi di dicembre, ma la sospensione prevista. E sarebbe un inciampo imprevedibile, una eventualità solo virtuale, da evitare sulla strada della possibile candidatura a governatore della Campania. È un ostacolo che per Vincenzo De Luca potrebbe materializzarsi con una sentenza di condanna nel processo per peculato che lo vede imputato davanti al tribunale di Salerno per l’affidamento dell’incarico di project manager del termovalorizzatore al suo capo di Gabinetto Alberto Di Lorenzo (il pm ha chiesto tre anni). Se dovesse mettersi male arriverà la condanna. Che non sarà esecutiva. Mentre lo sarà la sospensione ad horas, a quell’eventuale verdetto negativo collegata, che il prefetto potrebbe firmare (vicenda analoga a quella del sindaco De Magistris) come detta la legge Severino. E con quella mazzata se non un addio ai sogni di candidatura alle regionali, certamente strada assai in salita da percorrere per agguantarla. Primarie o non primarie. E allora meglio premunirsi. Meglio trovare il modo di una modifica della norma che eviti la sanzione.
martedì 21 ottobre 2014 – 23:45 Ultimo agg.: mercoledì 22 ottobre 2014 08:12
Non e’ andato a Roma solo per sbloccare il 26 milioni…..come scrive Salerno Notizie.
Sei un un pozzo di scienza! E perchè non ti preseti alla prossime amministrative visto che hai già un programma politico-amministrativo? Dici cosa si doveva e cosa non si doveva fare, stabilisci pure dove andava costruito il tribunale, ma che titolo hai per dire certe cose senza minimamente pensare che in democrazia ci sono dei passaggi da rispettare? Si fanno le elezioni, si presenta un programma e gli elettori decidono per il meglio. Tu invece vorresti stabilire cosa è meglio e cosa è peggio. Ma è megalomania?
La cementificazione a tutti i costi si è consumata quando hanno costruito quei mostri di quartieri di Pastena, Torrione, Mercatello, e il Q2 a cui solo recentemente è stata restituita un pò di dignità.
Prima era un ghetto isolato dal resto della città.