L’appuntamento è nell’ambito dell’incontro “L’agricoltura che salverà il Paese. Italia, Terra dei Cuochi” promosso da Legambiente, in programma domani giovedì 23 ottobre alle ore 16:30 presso lo stand di Slow Food Piemonte. Sarà l’occasione per discutere del futuro delle campagne italiane e delle esperienze virtuose che uniscono il Paese. A parlarne ci saranno, tra gli altri, Beppe Croce, responsabile settore Agricoltura di Legambiente, Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, Giuseppe Russo, Confagricoltura Campania, Pietro Parisi, cuoco contadino,Aristide Valente della società cooperativa Alma Seges e Paolo Ruggiero della Danicoop.
Per Legambiente l’agricoltura può e deve diventare il più importante alleato per le sfide ambientali e lo sviluppo dell’economia verde. Una nuova agricoltura rispetto al modello che ha dominato nel Novecento: un’agricoltura già all’opera, praticata da molti agricoltori italiani ed europei, attenti ai processi naturali e alla complessità e specificità locale degli ecosistemi e capaci di innovare, sperimentando nuove tecnologie e anche attingendo agli antichi saperi della cultura rurale. Il principale motore di questo cambiamento sono l’agricoltura biologica, con le sue molteplici varianti, come l’agricoltura biodinamica, e in genere le mille forme di agricoltura legate alle vocazioni dei territori, che operano per salvaguardare le risorse naturali e la biodiversità e sono aperte alla ricerca e all’innovazione. Proprio per questo motivo l’associazione ambientalista, attiva da anni in Campania sul tema della “Terra dei Fuochi”, ha inteso coniugare all’azione di denuncia una serie di iniziative di sensibilizzazione e valorizzazione delle eccellenze campane che rischiavano di essere penalizzate dalle pur reali, ma localizzate, situazioni di inquinamento.
Legambiente sarà presente all’evento internazionale con 240 volontari per contribuire all’ulteriore riduzione dell’impatto ambientale dell’iniziativa. Dal 2006, infatti, la sostenibilità del Salone è migliorata di oltre il 65% e, spinta da questi ottimi risultati, Slow Food ha deciso di rilanciare il proprio impegno per arrivare alla definizione di un modello di evento sostenibile, oltre che dal punto di vista ambientale, anche da quello sociale, sensoriale ed economico. Uno sforzo che mira a far diventare l’evento gastronomico torinese un esempio di best practice a livello internazionale. I volontari di Legambiente presteranno assistenza ai visitatori dal 23 al 27 ottobre in 120 isole ecologiche distribuite nei vari padiglioni del Lingotto Fiere e dell’Oval dando indicazioni su come fare una corretta raccolta differenziata dei rifiuti. Un modo per far sì che tutti gli attori dell’evento si sentano “co-organizzatori” attraverso le proprie scelte consapevoli, da replicare poi nella vita di tutti i giorni.