Attualmente, il 20 % delle auto nuove dovrebbe avere accesso a Internet, ha detto l’Amministratore Delegato di VDA Ulrich Eichhorn. L’auto in rete e integrata dovrebbe essere in grado di comunicare con altri veicoli e servizi Internet. Ciò causerà la riduzione del numero di incidenti e ingorghi. Inoltre, la vettura sarà dotata di applicazioni in grado di collegarsi con i mezzi pubblici, car-sharing o taxi. Le case automobilistiche vogliono convertire i “servizi in mobilità”. E molte di esse già lavorano accanto ai colossi della rete come Google. Quest’ultima a sua volta ha sviluppato da lungo tempo anche una macchina semovente. Ma prima di vedere per le strade automobili robot sarà probabile attendere alcuni anni. Wissmann ha detto che è prevedibile che ciò accada solo a partire dai prossimi 15 anni.
Il volume di componenti e servizi per le automobili collegate si prevede che crescerà di quasi sei volte dagli attuali 30 miliardi di euro l’anno a 170 miliardi di euro entro il 2020, secondo quanto previsto dalla società di analisi economiche McKinsey la fine di settembre. Servizi quali i rapporti sul traffico in tempo reale, suggerimenti locali per il rifornimento e il parcheggio o canali musicali on-line hanno già trasformato le auto in una sorta di piattaforma per app su ruote. Insomma c’è da aspettarsi una rivoluzione tecnologica sulle nostre strade i cui effetti ancora non sono completamente prevedibili sia in termini di sicurezza che di cambiamento delle nostre abitudini alla guida.