Poeta più volte candidato finalista al premio Nobel per la Letteratura, Ko Un è una delle figure più importanti della letteratura mondiale contemporanea.
Cresciuto durante gli anni più bui dell’occupazione coloniale giapponese, dopo una lunga parentesi trascorsa come monaco buddista, si spoglia degli abiti religiosi per assumere negli anni Settanta la guida della dissidenza sudcoreana contro la dittatura militare, ruolo che gli costa lunghi periodi di prigionia. Grande è anche il suo impegno verso la riunificazione nazionale e nel 2000 fa parte della delegazione ufficiale sudcoreana per il primo storico incontro al vertice a Pyongyang tra i leader delle due Coree.
In oltre quarant’anni di attività ha pubblicato più di 120 volumi tra raccolte di poesie, saggi e altri scritti. Poeta di fama internazionale, è stato invitato a poetry readings in moltissimi paesi del mondo.
Nel 2004 per la prima volta ha partecipato ad un convegno sulla poesia in Italia, paese in cui sono state pubblicate tre sue raccolte poetiche tradotte e curate da Vincenza D’Urso: “Fiori d’un istante” (Libreria Editrice Cafoscarina 2005), “L’isola che canta” (LietoColle 2009) e “Cos’è?” (Nottetempo, 2014).
Il poeta, ospite a Salerno di Casa della Poesia, sarà presentato e introdotto da Sergio Iagulli e soprattutto da Vincenza D’Urso, sua traduttrice in Italia, docente di lingua e letteratura coreana all’Università di Lingue Orientali Ca’ Foscari di Venezia.
Scrive Ko Un: «La mia poesia non è costretta in uno spazio né delimitata in un tempo. La ritrovo ovunque: sui monti sotto forma di neve, o nel mare quando diventa onda. Di sera la mia poesia è una stella. E quando entra nella storia si trasforma in evento. Nell’oscurità essa prende il posto del sole. È la mia piccola sorgente di luce».
Per conoscere la biografia davvero straordinaria di Ko Un:
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