La tutela del territorio, ha dichiarato, passa attraverso la valorizzazione dello stesso, potenziando i centri storici, il patrimonio culturale e tradizionale, l’enogastronomia. Anche le produzioni agricole diventano un driver di sviluppo non solo dal punto di vista produttivo ma anche di appeal turistico. Il territorio può essere comunicato attraverso un marchio forte, che ne veicoli le caratteristiche e le suggestioni.
“La questione delle aree interne – sottolinea De Luca – è interessante per deverticalizzare i processi decisionali e tornare ad un percorso di sviluppo dal basso, condiviso tra i vari attori, che coinvolga l’intera comunità e porti anche i singoli enti a dialogare tra loro. Tutto questo, ovviamente, non può prescindere da infrastrutture, banda larga, formazione e creazione di piattaforme promozionali comuni”.
Favorire aggregazioni (ad esempio i contratti di rete) per proporre tutte le eccellenze del territorio; accorciare la filiera energetica; sostenere artigianato di qualità e manifattura sostenibile attraverso un modello di “impresa coesiva”; creare anche poli della creatività (spazi di co-working, fablab, ecc.): questi alcuni degli spunti emersi nel corso dell’intervento. L’obiettivo è frenare i trend negativi in atto, creando opportunità di lavoro e di vita, in particolare per i giovani.