“Quasi tutti i comuni della Costiera – ha affermato Calcaterra – insistono sui tratti terminali delle aste torrentizie . La situazione non è cambiata , è la stessa del 1954 . Oggi però conosciamo il fenomeno ed i possibili effetti e dunque è possibile prendere le contromisure . Bisogna informare i cittadini sui rischi naturali ai quali sono esposti”. Ed i cittadini hanno risposto. I geologi hanno mostrato loro le carte geologiche spiegando il perché dei rischi naturali . “Siamo sul posto – ha affermato Francesco Peduto , Presidente dell’Ordine dei Geologi della Cmpania – per far sentire la nostra vicinanza a queste popolazioni che ancora oggi vivono in aree a rischio ed anche per sottolineare il contributo che i geologi vogliono dare affinché ci sia una maggiore coscienza e conoscenza di tali rischi. Bisogna essere chiari . Oggi a distanza di 60 anni in tante aree permangono elementi di rischio tanto è che sulle mappe dell’autorità di bacino competente, sono riportate come zone rosse a rischio R 4 molto elevato . Oggi purtroppo in Italia non solo mancano interventi strutturali di prevenzione ma il cittadino non sa cosa fare in caso di eventi alluvionali o sismici. In Italia e questo è un dato ufficiale , il 50% delle vittime per rischio sismico le abbiamo per azioni o comportamenti sbagliati da parte delle persone . Ad esempio in caso di un alluvione non bisogna mai andare nei sottoscala . La gente non è informata , non sa nulla , non sa cosa fare , spesso si sente smarrita , persa quando in Italia c’è un evento alluvionale o sismico