Per chi fatica ad abituarsi al cambiamento di luce ed ora l’antidoto migliore sembra essere proprio la luce naturale del sole. «Un cambio che determinerà per il 10% della popolazione una lieve confusione per l’orologio biologico con effetti come stanchezza, malinconia o depressione, che possono incidere sulle le relazioni personali ed il lavoro. Ma basta una maggiore esposizione alla luce, come il passaggio in un ambiente lavorativo ad una postazione più chiara e luminosa, per indurre un miglioramento di questi sintomi». Lo spiega Francesco Peverini, direttore della Fondazione per la Ricerca e Cura dei disturbi del sonno Onlus.
Effetti negativi di breve durata. «Sotto il profilo della salute, pur esistendo la necessità che corpo e cervello si adeguino al nuovo orario, controindicazioni e possibili effetti negativi relativi all’adozione dell’ora solare sono in generale trascurabili e di breve durata – prosegue Peverini – Ma diversi soggetti, in autunno, con la prima settimana di riduzione della luce accentuata dal passaggio all’ora solare, vedono diminuire significativamente la propria efficienza in ambiente di lavoro, peggiorare la qualità della vita, aumentare la suscettibilità a varie patologie o, infine, divenire progressivamente più stanchi. Si tratta del cosiddetto “jet lag sociale”, una condizione in cui i propri ritmi circadiani sono disallineati rispetto a quelli determinati per legge».
Anticipo di produzione di melatonina. In sostanza secondo l’esperto «questa sensazione di stanchezza è spesso associata ad una anticipata produzione di melatonina, come accade nel “disturbo affettivo stagionale”, in cui i sintomi sono notati in autunno – osserva Peverini – all’inizio dell’inverno e cominciano a diminuire in primavera». Ma come affrontare in così pochi giorni questo problema senza assumere farmaci? «Semplicemente con l’esposizione alla luce naturale – risponde – come ben sanno i viaggiatori che contrastano gli effetti del “jet lag”, esponendosi il più possibile alla luce. Infatti, una maggiore esposizione alla luce, come il passaggio in un ambiente lavorativo ad una postazione più chiara e luminosa, può già indurre un miglioramento dei sintomi». Inoltre, è noto come la fototerapia (light therapy) costituisca «un efficace strumento terapeutico sia nel `disturbo affettivo stagionale´ che in alcune forme di depressione»conclude Peverini.
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