“L’attività svolta dai patronati, aumentata nel 2013 di oltre il 35% rispetto all’anno precedente, ha riguardato oltre 14 milioni di persone assistite, la maggior parte persone che non possono permettersi di pagare un commercialista o un consulente del lavoro o tanti faccendieri che affollano le strade, garantendo alla pubblica amministrazione un risparmio annuo di circa 600 milioni di euro. Il taglio di 150 milioni ai patronati invece che dare risparmi aumenta disagi e spese per lo Stato, con ricadute devastanti e drammatiche per i cittadini”.
Paradossale dunque, secondo la Cisl Salerno, è che nel mentre il governo Renzi afferma che le misure previste nella legge di stabilità sono rivolte a favorire l’occupazione dall’altra parte agisce concretamente per portare al collasso i Patronati, con il rischio licenziamento per oltre 9000 operatori in tutta Italia.
“L’appello è che ci sia una riconsiderazione su questo aspetto della legge e che in Parlamento prevalga il buon senso e non una logica punitiva nei confronti del sindacato che si traduce in una sensibile riduzione delle tutele. Da salernitani l’appello all’onorevole Bonavitacola, quale componente della Commissione Bilancio della Camera, ed a tutta la deputazione salernitana affinché prendano in considerazione le giuste ragioni dei Patronati e dei cittadini – ha concluso Buono. “In ogni caso, insieme all’Inas, la Cisl ha messo in campo una raccolta di firme in tutte le sedi ed ha iniziato una campagna informativa con gli assistiti, avendo previsto per la fine del mese di novembre la chiusura delle sedi del patronato per più giorni e indirizzando gli utenti presso la Prefettura per richiedere i servizi normalmente offerti dal patronato”.