Alla prima battuta d’arresto della Salernitana, mister Menichini finisce sulla graticola. L’indice degli accusatori, la cui schiera è particolarmente folta, è stato immediatamente puntato sul tecnico. Al triplice fischio della partita col Lecce, le critiche, che già prima non mancavano, all’indirizzo dell’operato dell’allenatore di Ponsacco, si sono moltiplicate. Fino ad ora i risultati ottenuti nelle prime nove giornate di campionato e l’imbattibilità che aveva conquistato la Salernitana avevano in parte protetto Menichini dalle polemiche che, puntuali, si sono scatenate dopo la prima sconfitta in campionato. Ovviamente non sono mancate le stoccate di Lotito, anche quelle giunte con disarmante puntualità, e la difesa d’ufficio, di rito, del diesse Fabiani. Menichini di fatto resta osservato speciale in panchina, soprattutto nei prossimi due scontri diretti che affronterà ancora la Salernitana.
Il tecnico è stato spesso accusato, anche dai tifosi, di non aver dato un’identità alla squadra e di non aver sfruttato al meglio le potenzialità di alcuni elementi. E’ anche vero, d’altra parte, che spesso, a causa di indisponibilità avute a macchia di leopardo, non ha sempre avuto l’intera rosa da utilizzare ed in alcune occasioni si è ritrovato a dover compiere scelte obbligate. Nel calcio, però, si sa, contano solo i risultati e, se non arrivano, il primo a finire sul banco degli imputati è l’allenatore. Menichini, tecnico esperto e navigato, ne è ben consapevole e sa bene che l’unico modo per scrollarsi le critiche di dosso è ritrovare al più presto la strada del successo, anche perché le prossime gare di campionato, pure per lui, saranno vere e proprie prove d’esame.
