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Inaugurata la XVII BMTA, a Paestum aumentano i visitatori. Ritrovata una maschera di Pompei

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La XVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, in programma fino al 2 novembre nell’area archeologica di Paestum, si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio di Expo Milano 2015, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, UNESCO e UNWTO. L’evento è promossa da Provincia di Salerno, Regione Campania, Città di Capaccio Paestum e Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sa, Av, Bn e Ce, ideata ed organizzata dalla Leader srl.

I templi meglio conservati del Mediterraneo in controtendenza: nonostante la crisi economica, nell’ultimo anno l’area archeologica di Paestum e il Museo Nazionale hanno visto crescere numero di visitatori e introiti. L’ha rivelato la Soprintendente ai Beni archeologici di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, Adele Campanelli, intervenendo alla conferenza d’apertura della XVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico svoltasi nella Basilica Paleocristiana di Paestum, una delle tre location (le altre due sono il Parco Archeologico e il Museo Nazionale) della manifestazione.

La conferenza è stata introdotta e moderata dal direttore della Borsa, Ugo Picarelli, il quale ha dichiarato: “La Borsa si conferma evento unico nel panorama internazionale. Per la sua natura di luogo d’incontro e di confronto tra popoli e culture, offre un contributo al dialogo interculturale. Inoltre, la crescente attenzione di operatori culturali e buyer provenienti da ogni parte del mondo, la collaborazione di enti e istituzioni, in primo luogo l’Unesco e l’UNWTO, ci confermano che la strada intrapresa è quella giusta”.

La conferenza d’apertura è stata l’occasione per ripassare ai raggi x un settore, quello dei beni culturali, che si conferma strategico nelle politiche nazionali, regionali e provinciali di promozione turistica. Ma se il futuro, anche in forza del recente accorpamento di turismo e beni culturali nello stesso ministero, appare promettente, i bilanci provvisori, soprattutto per quanto riguarda il Mezzogiorno, continuano a segnalare criticità mai superate, che impediscono al settore di esprimere appieno il proprio enorme potenziale.

Il sindaco di Capaccio Paestum, Italo Voza, individua nella politica “delle tre D” una possibile maniera per superarle. “D come Digitale, con la creazione di app che possano consentire una personalizzazione dell’esperienza turistica; ma anche come design, per offrire all’utente servizi aggiuntivi che vadano oltre l’offerta tradizionale; “D, infine, come diversificazione: bisogna cominciare cioè a parlare al plurale, di turismi, non più al singolare”.

Una “ricetta” che trova d’accordo il MIBACT, rappresentato dall’architetto Antonella Pasqua Recchia, Segretario Generale: “Al tema della valorizzazione dei beni culturali, al quale abbiamo dedicato fiumi di parole, migliaia di convegni e centinaia di documenti di programmazione e indirizzo, va affiancata la politica del ‘prodotto’, sdoganando una parola che fino a qualche tempo fa sembrava tabù per le sue evidenti ricadute economiciste. Il turista di oggi pretende prodotti più sofisticati: innanzitutto accoglienza, strade, segnaletica, ma anche strumenti per una narrazione individuale, necessaria alla personalizzazione dell’esperienza di viaggio e di fruizione dei beni culturali. La Borsa rappresenta un esempio virtuoso, da seguire, con la sua capacità di mettere insieme e far interloquire tra loro attori e partner istituzionali e privati: ben 57 soggetti, una sorta di primato”.

Sul tema delle infrastrutture, centrale nelle politiche di programmazione territoriale a supporto del turismo, si è soffermato il neo presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, indicandolo, con il dissesto idrogeologico e i trasporti, tra le tre priorità che il suo governo dovrà affrontare: “Intendiamo giocarci la partita, pur sapendo che le condizioni di partenza la rendono quasi proibitiva. Le Province sono enti in via di liquidazione: negli ultimi anni, i trasferimenti statali sono scesi da 50 a 7 milioni annui. Con queste risorse, e aprendoci al mercato privato, dovremo sforzarci di creare le condizioni di contesto, potenziando la nostra rete infrastrutturale, affinché questa meravigliosa provincia possa sviluppare appieno le proprie potenzialità in campo turistico”. La Regione Campania farà la propria parte. L’ha assicurato, chiudendo la conferenza, l’assessore al Turismo e ai Beni Culturali della Giunta di Palazzo Santa Lucia, Pasquale Sommese: “Fare sistema, mettendo in rete tutte le risorse disponibili sul territorio è la via maestra che battiamo, ed è il principio sul quale si fonda la legge quadro di settore, che colma un ritardo ultratrentennale. Manifestazioni come la Borsa di Paestum sono pienamente dentro lo spirito e la filosofia della nuova normativa”.

Alla conferenza di apertura, a cui hanno presenziato autorità civili, militari e religiose del territorio, tra cui il Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, monsignor Ciro Miniero, hanno portato il proprio saluto il delegato al Turismo della Giunta della Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Salerno, Enrico Bottiglieri, Vaquif Aliyev, primo viceministro della Cultura e del Turismo della Repubblica dell’Azerbaigian, paese ospite della XVII edizione della Borsa, con le sue meravigliose destinazioni, in particolare la capitale Baku, e il Consigliere speciale del Direttore generale dell’Unesco, Mounir Bouchenaki.

A Pompei recuperata dopo 50 anni una maschera in terracotta. “Questa mattina è stata riconsegnata a Pompei un’antefissa in terracotta di fine I Sec. D.C., prelevata nel lontano 1964 da una donna italo – canadese. Un gesto frutto della crescente sensibilità nel mondo rispetto ad un Sito di cui si è parlato molto negli ultimi tempi e che ormai non è più percepito come patrimonio solo italiano, ma di tutto il Mondo”: a rivelarlo è stato il Capitano Carmine Elefante, Comandante del Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Napoli intervenuto alla XVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum (Salerno).

Nel corso del convegno su “Il traffico illegale dei Beni Culturali” a cura del MiBACT, il Capitano ha raccontato in anteprima l’episodio. “La donna, una scrittrice che vive tra Canada e Pechino, all’epoca si trovava in Italia in viaggio di nozze; nel corso della sua visita agli Scavi di Pompei notò in terra, nei pressi del Teatro, la mascherina ornamentale, la raccolse e decise di tenerla per sé come ‘souvenir’. Tornata a Montreal, per anni l’ha conservata gelosamente in casa fino a quando, un mese fa, pentita del suo gesto ha deciso di restituirla: ha contattato via mail la Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, segnalando il possesso del bene e l’intenzione di riportarlo in Italia.

La Soprintendenza ha allertato immediatamente il nostro Nucleo T.P.C., fornendo contestualmente i primi riscontri positivi circa l’effettiva appartenenza del reperto al sito archeologico. L’oggetto era censito, per cui è stato immediatamente riconosciuto come ornamento della copertura del Quadriportico dei Teatri ed è ritornato a casa consegnato personalmente dalla signora. L’antefissa, che si presenta ben conservata, questa mattina è stata restituita alla Soprintendenza di Pompei che provvederà a ricollocarla nella sua sede di origine”.

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