Ogni giorno in Italia vengono diagnosticati 1000 nuovi casi di cancro, e quasi 3 milioni di persone convivono con una precedente diagnosi di tumore. Lo hanno ricordato gli esperti dell’Airc, l’associazione italiana per la Ricerca sul Cancro, presentando i ‘Giorni della Ricerca’ in collaborazione con la Rai per il ventesimo anno consecutivo.
Da lunedì 3 novembre fino a domenica 9, ricercatori e pazienti racconteranno le proprie storie nelle principali trasmissioni della tv pubblica, una partnership che ha già permesso di raccogliere negli anni 80 milioni di euro che potranno essere incrementati attraverso il numero 45503.
”Questo è un appuntamento in cui crediamo veramente molto – ha affermato il presidente Rai Anna Maria Tarantola – abbiamo finanziato 5mila giovani ricercatori con il denaro raccolto nelle edizioni passate. In vent’anni l’atteggiamento nei confronti della malattia è cambiato, e credo che un contributo l’abbia dato anche la Rai. Inoltre vedere persone del mondo dello spettacolo che per una settimana si occuperanno di questo tema è una cosa molto bella”. L’iniziativa coinvolge sia tv che radio, ha spiegato il vicedirettore Antonio Marano.
”E’ un argomento difficile – ha sottolineato – ma si riesce a trovare qualcosa per raccontarlo in tutti i programmi, per tutte le fasce di pubblico”. La settimana ha il sostegno della Lega Calcio, con appelli durante le partite dell’8 e 9 novembre, la raccolta attraverso le filiali di Ubi Banca e l’incontro con il presidente della Repubblica il 6 novembre. ”Airc assume un ruolo di grande responsabilità, integrativo e sussidiario dello Stato – ha spiegato Pier Giuseppe Torrani, presidente dell’associazione – distribuendo le risorse con efficienza e tempestività”.
”E’ il momento di sferrare l”attacco finale’ ai tumori, propiziato dal sempre minore costo delle analisi del Dna, ma l’Italia rischia di perdere anche questo treno per mancanza di finanziamenti”. L’allarme è stato lanciato da Pier Paolo Di Fiore, ricercatore dell’Istituto europeo di Oncologia di Milano, durante la presentazione dei ‘Giorni della Ricerca’ oggi a Roma. ”Entro un paio d’anni potremo avere la sequenza dell’intero genoma di un paziente in un paio di giorni al costo di 200 euro, e questo cambierà il volto della medicina. Siamo pronti a sferrare l’attacco finale ai tumori – ha spiegato Di Fiore -.
Già 15 anni fa, agli albori di queste scoperte, con altri biologi molecolari avevamo fatto un libro bianco presentato al Governo che indicava questo come il futuro, ma non abbiamo ottenuto nulla. Le nazioni che hanno investito in questo settore si arricchiranno, e questo vuol dire che la mancanza di investimenti in Italia in ricerca sta creando un impoverimento del paese”.
In questa situazione difficile, ha affermato Di Fiore, l’Airc rappresenta una ‘linea del Piave’ per la ricerca in campo oncologico. ”Airc finanzia una legione di 5mila ricercatori che mantengono l’Italia sulla scena internazionale – ha spiegato Di Fiore – Quando qualcuno al Governo si accorgerà di cosa stiamo perdendo, l’Italia potrà fare in breve tempo il salto di qualità che la metterà al pari degli altri proprio grazie all’Airc”.
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