In tema di “presenze allo stadio” , la Salernitana nelle 16 partite disputate all’Arechi nella scorsa stagione calcistica ha totalizzato una presenza totale di 136.247 spettatori, a seguire: Perugia (122.552), Pisa (71.421), Lecce (69.808), Benevento (63.942), Catanzaro (55.407), Frosinone (44.018), Ascoli (38.976) , Aquila (33.522), Gubbio (27.599), Barletta (24.557), Grosseto (15.872), Pontedera (15.220), Prato (10.647), Viareggio (11.077), Paganese (9496).
Da un facile riscontro, si evince che i tifosi granata, hanno contribuito a determinare la voce “ricavi da stadio” alla data del 30 giugno 14, per un importo totale di 2.179.952 mln di euro (valore quantificato dal numero di presenze allo stadio 136.247 per un prezzo medio di euro 16 ). Il “valore del prezzo medio” e’ stato calcolato sommando il prezzo della Tribuna Azzurra pari ad euro 20 ed il prezzo della Curva Sud pari ad euro 12, dividendo l’importo totale per due. (Fonte ussalernitana1919.it) Per ogni singola gara di campionato giocata allo Stadio Arechi, i tifosi hanno rilevato “ricavi da stadio” per un importo di 136.208 mila euro.
In termini di “valore economico medio”, Venezia (valutazione valori medi 6,8), Perugia (5,1) , Salernitana (4,9), Lecce (3,8) e Pisa (3.8), risultano essere le prime cinque societa’di Lega Pro. (fonte Il Tifoso Bilanciato). Per determinare il “valore economico medio” di una societa’ di Lega Pro si e’ fatto riferimento ai seguenti parametri : ricavi, storia sportiva e bacino d’utenza. Nella “speciale classifica Top 10” a seguire troviamo : Como (3,2), Reggiana (2,9), Cremonese (2,5), Catanzaro (2,4), Monza ( 2,3). Analizzando i parametri del “valore economico medio” della Salernitana si evince che, la presenza dei tifosi allo stadio Arechi nelle ultime due stagioni sportive, e’ stato elemento determinante per la conquista del terzo posto.
In tema di supportes trast (azionariato popolare), lo stesso in Italia (come in Europa), modifica il profilo del tifoso che da “consumatore del prodotto calcio” passa a quella di “finanziatore del capitale sociale” della propria squadra del cuore. Allo stato sia l’Unione Europea che l’Uefa stanno indirizzando ai governi europei ed alle federazioni di riferimento “progetti aziendali” riguardanti i “supporters trust “. Ma per i tifosi qual’e’ il punto di equilibrio tra “risultati aziendali e risultati agonistici”? Per le societa’ di calcio, tale punto di equilibrio non puo’ prescindere dalla “funzione di ricavo” legata ai tifosi .
Tifosi “aziendalisti” e “tifosi ultras”risultano avere due modi differenti di “amare” la propria squadra del cuore. Il tifoso “aziendalista” partecipa agli eventi agonistici e parimenti s’interessa anche degli aspetti societari del proprio club, il tifoso “ultras” preferisce invece, godersi e motivare il risultato agonistico rispetto a quello aziendale. “Tifosi aziendalisti” per vincere la sfida al calcio austerity!!!
Antonio Sanges dottore commercialista
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