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Napoli: senegalese che ha tentato di bloccare una rapina accolto come un eroe nel quartiere

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Ibra, 36 anni, senegalese, ha assistito a una rapina di una turista francese (sua cugina) nel centro di Napoli ed è intervenuto. Gli sembrava ovvio. Ma viene bloccato da alcuni passanti che gli consigliano di farsi da parte, difendono i rapinatori e minacciano lui e sua cugina con un coltello. Un’altra storia di violenza urbana.  Oggi Ulderico Carraturo noto commerciante della zona e titolare dell’omonima caffetteria e pasticceria che affaccia a Corso Garibaldi proprio sul luogo dove è avvenuto l’atto criminale e che ha chiamato i Carabinieri durante l’aggressione ha voluto stringere la mano al senegalese assieme a Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e con lui ha lanciato il nuovo progetto SAVE PORTA CAPUANA.
“Ibra è oramai trattato nel quartiere come un eroe. La gente lo ferma per strada e gli stringe la mano, lo abbraccia, gli chiede di continuare ad essere coraggioso perchè Napoli ha bisogno di questi esempi. E’ diventato – spiega Borrelli che ha passato la mattinata con il senegalese – un simbolo positivo della città suo malgrado”. “L’ho voluto come testimonial della nostra campagna per salvare Porta Capuana – continua Ulderico Carraturo – perchè il quartiere ha bisogno di esempi di legalità e di persone capaci di reagire alla criminalità e illegalità dominante e dilagante”.  “Oggi ho avuto una giornata di festa al lavoro – conclude Ibra visibilmente commosso e frastornato da tanto affetto popolare – perchè dovevo tornare dai Carabinieri ma da martedì riprendo a lavorare. In 6 anni che sto a Napoli è il primo caso di aggressione che riguarda me o miei cari. Ho scelto di vivere a Napoli invece di stare a Parigi o a Milano dove pure vivono mie parenti perchè qui mi trovo bene. Il mio datore di lavoro mi rispetta e mi paga regolarmente ed io mi trovo bene qui. Nonostante tutto io difendo questa città che mi ha accolto a braccia aperte”.
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