I reati ipotizzati dai pm Alfano e Valenti, infatti, sono il falso, l’abuso, la lottizzazione abusiva. La speculazione immobiliare del Crescent sarebbe sì legittima, ma fondata su un permesso a costruire fallace perché basato su una procedura in parte irregolare ed un’autorizzazione paesaggistica revocata. Inoltre, l’intera partita della cessione dei diritti edificatori con bando pubblico andrebbe approfondita in sede dibattimentale, per capire le relazioni intercorse tra amministrazione municipale e Demanio finalizzate all’acquisizione delle aree da parte del Comune di Salerno. Su quelle stesse aree per legge ci sarebbe dovuto essere un vincolo di inalienabilità per dieci anni, ma Palazzo di Città riuscì a dimostrare che parte dei suoli erano destinati al progetto Crescent di interesse collettivo per il comparto e quindi ne chiese l’acquisizione senza vincoli. Proprio su questa base avvenne, in un secondo momento, la cessione dei diritti edificatori ai privati, che pagarono al Comune l’equivalente della cifra sborsata per la sdemanializzazione.
Fonte LIRATV