Il caso è stato sollevato in Commissione Trasparenza dal presidente regionale di Alice onlus (associazione per la lotta all’ictus cerebrale), Giuseppe Russo, neurochirurgo dell’ospedale Cardarelli di Napoli. All’audizione, presieduta da Giulia Abbate (PD), hanno partecipato le consigliere regionali Angela Cortese (PD) e Anna Petrone (PD).
Dalla relazione del dottor Russo è emersa la drammatica situazione di rischio in cui versano i cittadini della Campania. Da maggio 2013 – ha denunciato il medico – si attende una risposta della Regione su un piano indispensabile alla prevenzione di una patologia che ha altissimi costi sociali legati alle conseguenza invalidanti e all’alto tasso di mortalità.
“Siamo pronti a costituirci in class action contro la Regione – ha annunciato Russo – verificando quanti casi di malattia e decesso potevano essere evitati con un intervento tempestivo. È necessario istituire al più presto strutture dedicate di primo e secondo livello. Così come occorre attuare subito corsi di formazione per gli operatori sanitari, a cominciare da quelli del 118. Infine, è utile una campagna informativa che istruisca i cittadini su come riconoscere i primi sintomi. Questo significa costruire una rete regionale per l’assistenza all’ictus. L’intervento nelle prime ore è determinante per la sopravvivenza o per le disabilità.
La situazione attualmente è insostenibile. In Campania ci sono 16mila casi all’anno, di cui il 29% si risolve positivamente dopo un anno, il 37% genera non autosufficienze e nel 34% sono causa di decesso. Non sono solo gli anziani ad essere colpiti, come erroneamente si crede. L’ictus colpisce moltissimo le donne e anche i giovani. Nella maggior parte del territorio regionale a tutt’oggi viene negata la possibilità del trattamento “trombolitico”, così come il trattamento “centralizzato” delle emorragie cerebrali affidate a team dedicati. Occorrerebbe una stroke unit ogni 200mila abitanti, ma la Campania è all’ultimo posto con tre centri, che però non hanno il necessario allestimento di alta specializzazione”.
Le consigliere Abbate, Cortese e Petrone hanno preso atto ancora una volta dell’assenza in audizione della struttura commissariale. La giunta Caldoro – denunciano – non può pensare che la sanità si faccia con gli annunci. Le questioni vanno affrontate con l’immediatezza che meritano, pertanto si rende necessario denunciare alla pubblica opinione il grave rischio cui i cittadini campani sono esposti in assenza di scelte tempestive per la tutela della salute. Peraltro la mancanza di prevenzione e di interventi tempestivi si scaricano anche sui conti della sanità campana.