Il primo cittadino ha quindi fornito risposte e chiarimenti al consigliere Pasqualino Civale, riguardo disservizi lamentati dai cittadini nel giorno dellla Commemorazione dei defunti, relativamente alla parziale o mancata installazione delle lampade votive. “L’ufficio preposto effettua un controllo costante sul corretto svolgimento del servizio di gestione e manutenzione del cimitero – ha spiegato Vuilleumier – Da quest’anno è stata inoltre introdotta la dotazione minima di 5 lampadine su ogni loculo. Pertanto saranno effettuate le opportune verifiche e, nel caso venissero confermati i disservizi, saranno attivate le procedure di addebito alla ditta che si è resa responsabile”.
Ultima discussione, quella relativa a Villa Episcopio, oggetto di tre interrogazioni da parte dei gruppi di minoranza. Vuilleumier ha fornito chiarimenti, innanzitutto riferendosi a quanto comunicato ad inizio seduta nel corso del consiglio comunale tenutosi sull’argomento lo scorso 30 settembre, al quale la minoranza era assente, e richiamando il relativo verbale. In particolare in relazione alla richiesta di modifica dello Statuto comunale, per la previsione di una rappresentanza della minoranza negli organi della Fondazione Ravello, ha riferito di ritenere che l’argomento venga affrontato insieme con le modifiche statutarie dell’ente.
Infine, il sindaco ha reso noti alcuni contenuti della riunione del consiglio di indirizzo della Fondazione Ravello dell’1 novembre scorso, oggetto di una nota inviata al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e al presidente della Fondazione, Renato Brunetta, che essenzialmente conferma la volontà dell’amministrazione comunale di addivenire, in tempi brevi, al conferimento dei beni Villa Rufolo, Villa Episcopio e Auditorium. Nel documento, Vuilleumier chiede, oltre alla revoca della deliberazione di concessione amministrativa di Villa Episcopio, anche la rivisitazione dello Statuto della Fondazione Ravello, alla luce dell’esperienza maturata in un decennio di attività, che conduca ad una rappresentanza diretta dei soci fondatori, tra cui il Comune di Ravello, all’interno del consiglio di amministrazione.
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