In materia di attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi, chi amministra i territori, con il confronto fra i diversi enti ed i cittadini, è in grado di valutare pienamente le conseguenze ambientali e gli eventuali impatti che tali attività possono avere sull’economia dei territori coinvolti nei diversi settori produttivi e sull’ambiente.
È evidente che tecnicamente, per spiegare la sua efficacia, il ricorso dovrà essere proposto contro la legge di conversione del Decreto Sblocca Italia, che spero, ancora, possa, nella sua redazione ed approvazione definitiva, fare ammenda degli errori che caratterizzano l’art. 38 del DL. Voglio, quindi, essere ancora fiducioso in un ravvedimento del Governo.”
Così Vittorio Fucci, assessore al Commercio, Artigianato, Indirizzo e Coordinamento in materia di attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi della Regione Campania.
“Devono essere i cittadini a poter scegliere”, conclude Fucci.
“Nessuna impostazione ideologica da parte della Regione. Queste iniziative devono tenere conto delle preoccupazioni e delle esigenze della comunità. I processi non possono essere imposti ma vanno condivisi” aggiunge il presidente della regione Campania Stefano Caldoro.
“Sono certo il Governo ed i parlamentari riusciranno a trovare la migliore sintesi”, conclude il presidente.
Ma come? Invece di essere contenti che nelle nostre terre ci sia il petrolio, invece di pensare a quanta ricchezza esso può portare, a quanti posti di lavoro può produrre, invece di elaborare adeguate strategie di estrazione senza inquinamento (come tanti giacimenti Eni nel mondo)…. Ebbene si pensa a protestare…. É assurdo, autolesionista… Ma non c’entrano per caso le royalties? Politici ladri!
Ma nessuno si è documentato circa i pericoli di fenomeni sismici causati dalle nuove tecniche di estrazione di idrocarburi? Ma lo volete capire che ci saranno solo costi per la collettività e guadagni per pochi privati?