“Nutrendo sincero e leale riguardo per il lavoro del Pubblico Ministero e degli organi inquirenti, che hanno ritenuto di muovere, nei nostri confronti, non solo l’accusa di aver voluto turbare la processione del Santo Patrono della città di Salerno, ma anche di averlo fatto per motivi che sono del tutto estranei alla nostra educazione e correttezza, valutato il danno che l’impatto mediatico della vicenda sta procurando e la fuga di notizie secondo cui le indagini stanno proseguendo, non apparendo opportuno fare altro in questo momento, dopo esserci consultati con i nostri legali , abbiamo rivolto , loro tramite, rispettosa istanza alla Procura della Repubblica con la quale noi stessi chiediamo, in tempi rapidi, il processo in modo da poter dimostrare al giudice ed alla città stessa, il senso del nostro legittimo attaccamento alla fede, sia come cittadini che come portatori della statua di San Matteo. Nel solco della piena legalità”. Lo affermano in una nota
Domenico Alfieri, Raffaele Amoroso e Consolato Esposito