Bruno Humberto Damiani De Paula, arrestato dalla Polizia colombiana all’aeroporto di Bogotà dopo un lungo periodo di irreperibilità, è stato raggiunto in carcere da due distinte ordinanze di custodia cautelare per i tentativi di estorsione compiuti nel 2006 ai danni di due commercianti di Eboli e di Salerno e per le attività di spaccio di stupefacenti condotte nell’estate del 2010 nella zona della marina di Acciaroli, nel comune di Pollica.
”Siamo contenti e fiduciosi – commenta Dario Vassallo, fratello di Angelo e presidente della ‘Fondazione Angelo Vassallo’ – di questo viaggio alla volta della Colombia. Si tratta di una pista che si seguiva da anni. Aspettiamo di vedere cosa ne verrà fuori. Per ora siamo mossi da una speranza ponderata, diciamo anche molto ragionata, perché tante volte abbiamo sperato in questi cinquanta mesi e poi non si è concluso nulla”. La pista dello spaccio di droga fu una delle prime ad essere prese in considerazione nell’immediatezza dell’omicidio. Testimoni raccontarono di aver visto Vassallo, due/tre settimane prima della sua morte, ingaggiare un alterco con alcuni trafficanti di droga che stavano cercando di conquistare la piazza di Acciaroli per lo spaccio di cocaina e hashish.
Vassallo – si disse all’epoca – minaccio’ di denunciarli se li avesse rivisti all’opera e intimo’ loro di lasciare il paese. “Ho appreso la notizia – spiega Stefano Pisani, sindaco di Pollica – di questa trasferta in Colombia per interrogare ‘il brasiliano’. Gli inquirenti, in questi anni, hanno portato avanti un lavoro encomiabile anche quando i riflettori si sono spenti. Non hanno mai abbandonato il caso e noi non abbiamo mai perso la speranza di individuare i colpevoli di quell’atroce e ingiusto assassinio. Sono fiducioso su questa svolta perché sono convinto che Bruno Humberto Damiani De Paula sappia qualcosa. Direttamente o indirettamente lui, secondo me, è a conoscenza dei fatti. In quell’estate del 2010 ci sono stati vari elementi dissonanti che sono accaduti e lui è uno di quelli”.
Fonte ANSA